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La sedicesima edizione di TASTE, che si è svolta da 4 al 6 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, è stata accolta con un grande e diffuso entusiasmo da parte degli operatori del settore arrivati nel capoluogo toscano, per scoprire le novità e la ricchezza gastronomica delle 538 aziende protagoniste. Un successo di cui abbiamo avuto un riscontro diretto e di cui abbiamo apprezzato prima di tutto l’organizzazione, sinceramente perfetta. Una fiera ideale, una selezione delle aziende di assoluta qualità, facile da raggiungere e da visitare, grazie agli spazi, alla concezione del format, alla possibilità di confronto in un’atmosfera accogliente e stimolante. La nostra partecipazione era principalmente mirata a “testare” proprio la formula e tra un assaggio e l’altro abbiamo proprio chiesto agli operatori che cosa ne pensavano: risposte univoche, tutto perfetto.

Sono stati “tre giorni di grande energia in Fortezza e in città” dichiara Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, “con tanta voglia di scoprire le novità portate dai nostri espositori, e i tanti nuovi prodotti proposti a questa edizione, assieme alla storia e alla tipicità delle aziende che li producono, che raccontano di un patrimonio gastronomico, quello italiano, che sembra inesauribile. Ancora una volta la selezione di aziende e lo scouting fatto (quasi 100 i nuovi ingressi al salone) sono stati il punto di forza di Taste, giudicati di altissimo livello. Una qualità e una selezione che hanno fatto crescere i numeri e il livello degli operatori e buyer internazionali: presenze sempre più qualificate tra negozi specializzati, aziende della distribuzione, department store, importatori di eccellenze italiane, molte delle migliori realtà internazionali del mondo del cibo di qualità, arrivati a Firenze anche da nuovi mercati lontani, per incontrare i loro clienti e stringere nuove relazioni. E nei giudizi di tutti, il format espositivo e le caratteristiche della Fortezza da Basso, si riconfermano come aspetti unici del salone. Concludo con un apprezzamento per gli eventi di questa edizione, il focus tematico sulla pasta, i temi caldi e originali dei Taste Talk, e dei Ring curati da Davide Paolini, andati in scena nella UniCredit Taste Arena, i tanti e curatissimi eventi in città per il FuoriDiTaste, che hanno reso protagoniste le nostre aziende in luoghi speciali della città, tutti elementi che fanno di Taste un vero propagatore di tendenze sul cibo contemporaneo”.

In totale sono stati 7.050 gli operatori del settore registrati (di questi circa 6.000 sono stati i buyer), in crescita del 40% rispetto alle presenze del marzo del 2022: i numeri dall’estero hanno raggiunto quasi 600 compratori da 50 paesi di provenienza (+20%); in crescita importante anche l’Italia, che ha totalizzato oltre 6.400 operatori (+43%), arrivati da tutte le regioni. Nella classifica dei mercati di riferimento in testa la Francia, seguita da Germania, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito, Austria, Spagna, Olanda, Belgio, Lituania. Numeri positivi delle presenze dall’area Scandinava, sono anche arrivati compratori e importatori di alto profilo da Giappone, Corea del Sud, Cina Continentale e Cina Hong Kong, così come da altri e nuovi mercati lontani come Australia, Sud Africa e da paesi dell’Asia Centrale come Kirghizistan e Kazakistan.

Complessivamente, considerando anche il pubblico di gourmet entrati in Fortezza nei tre giorni, Taste ha superato quota 10.000 visitatori e l’aspetto più interessante è aver riscontrato una fluidità costante, senza calca e assembramenti. Tra gli assaggi che ricordiamo con maggiore piacere e interesse sicuramente quelli di Borgoluce, Savini Tarufi, le marmellate di Chiaverini, il caviale di Cru Caviar, La via del tè, i magici pomodori de La Motticella.

Considerando il numero di espositori e quindi dell’offerta di prodotti in degustazione immaginiamo che la prossima edizione non potrà che essere ancora più interessante. Consigli: un giorno non basta per apprezzare pienamente l’offerta, programmate di essere presenti ogni giornata…

taste.pittimmagine.com

Bruno Petronilli

Milanese, giornalista, critico (di tutto) e interista militante. Prima di James Magazine ha diretto la sua vita in modo smodato, folle e spesso incomprensibile ai più. Oggi continua a farlo, possibilmente senza farsi mancare l’unico rimedio che conosce per sopportare il mondo in cui vive: una quotidiana, inimmaginabile e spudorata quantità di Champagne.

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