L’universo del tartufo rivela tante curiosità e notizie in grado di stupire non solo gli appassionati del settore, ma anche coloro che si potrebbero definire come non esperti.
Ma i tartufi dove si trovano? Che si parli di tartufo bianco o nero, in ogni caso si ha a che fare con un fungo ipogeo, che si può trovare sotto terra ma unicamente di fianco a specifiche tipologie di piante con le quali si trova a vivere in simbiosi. Il primo passo che si deve compiere, dunque, è quello di riuscire a individuare la pianta giusta in base al tartufo di cui si è alla ricerca.
Quel che è certo è che ciascuna tipologia di tartufo necessita di specifiche condizioni per poter crescere, in relazione al grado massimo di umidità, all’altitudine e alle caratteristiche del suolo.
Alla ricerca dei tartufi
I tartufi si possono trovare sia nei boschi che nelle cosiddette tartufaie, vale a dire i terreni in cui i tartufi nascono, a seconda dei casi, in maniera artificiale, controllata o naturale. Nel caso in cui si tratti di una tartufaia naturale, ovviamente i tartufi nascono in modo spontaneo.
Se, invece, si parla di una tartufaia controllata, si fa riferimento a una tartufaia naturale ma sottoposta a interventi di miglioramento che hanno lo scopo di favorire la crescita dei tartufi. Per raggiungere questo obiettivo vengono impiegate delle piante micorizzate, vale a dire piante nelle quali le spore del tartufo consentono lo sviluppo di tartufi nuovi perché risultano già attaccate alle radici. Infine ci sono le tartufaie artificiali, che sono ambienti realizzati in maniera apposita per i tartufi.
Per realizzare una tartufaia artificiale c’è bisogno di un ambiente ad hoc, che si può creare con un lavoro complesso e decennale. I risultati migliori si raggiungono con il tartufo nero pregiato, con lo scorzone e con il bianchetto. A proposito, clicca qui per conoscere il tartufo estivo e scoprire il miglior negozio online per poterlo comprare.
I tartufi di maggior valore
Nel novero dei tartufi neri si possono citare il nero pregiato, il brumale, l’uncinato e lo scorzone. Il nero pregiato, che ha il nome scientifico di Tuber Melanosporum Vittadini, è nella famiglia dei tartufi neri quello di maggior pregio: il merito è del suo sapore molto intenso, ma anche di un profumo delicato che nel corso della cottura rimane inalterato. In effetti il tartufo nero pregiato è molto buono se viene cotto, fermo restando che si può gustare anche da crudo. Questa è una differenza rispetto al tartufo bianco, che tende a disperdere il proprio sapore in cottura.
A proposito di tartufi bianchi, vale la pena di citare il tartufo bianco pregiato, vale a dire il Tuber Magnatum Pico, che vanta un profumo agliato caratterizzato da note che richiamano il formaggio fermentato. Il sapore è lievemente piccante ma comunque straordinario. Grazie a Tartufi La Spora hai la possibilità di conoscere e acquistare il tartufo bianco pregiato migliore sul mercato: approfittane per gustare una delizia (da usare solo cruda, però!).
Le piante simbionti per i tartufi
Le piante simbionti sono quelle con le quali i tartufi crescono in simbiosi. In particolare il tartufo bianco pregiato tende a privilegiare i carpini orientali, i carpini neri, i tigli, i salici, i noccioli, i pioppi e le querce come la farnia. Invece il tartufo nero pregiato cresce vicino al leccio, al carpino nero, al nocciolo e al cerro. I carpini, i faggi, i pini e le querce, infine, sono le piante predilette dai tartufi uncinati e da quelli estivi.
La raccolta dei tartufi
Ciascun tartufo prevede un periodo di raccolta ben preciso; ciò vuol dire che è proibito cercare i tartufi al di fuori del periodo in questione. Ecco perché è indispensabile sapere qual è il calendario della raccolta delle diverse tipologie che cambia da una regione all’altra.
Di solito, comunque, le settimane tra l’inizio di ottobre e la fine di dicembre rappresentano il periodo di raccolta per i tartufi uncinati e i bianchi pregiati. Per la raccolta del tartufo nero pregiato il periodo indicato è quello tra la metà di novembre e la metà di marzo.
Tra gennaio e marzo si può trovare il tartufo brumale; infine tra la metà di gennaio e la metà di aprile viene raccolto il tartufo marzuolo. Senza dimenticare lo scorzone estivo, che in base alle zone può essere raccolto dalla metà di maggio alla fine di agosto.
Conservare il tartufo
Il tartufo può essere conservato in frigorifero, all’interno di un panno in cotone o avvolto in un po’ di carta da cucina assorbente. L’importante è che l’involucro esterno venga cambiato una volta al giorno, in modo che il tartufo rimanga asciutto, evitando la formazione di muffe che potrebbe verificarsi se la carta dovesse assorbire un po’ di umidità presente.
L’articolo Tartufi: dalla raccolta alla degustazione, tutto quello che devi sapere proviene da Azienda Agricola La Spora.