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Secondo il Global Times e la testata Nicola Porro.it la Cina ha cominciato a sganciare i primi missili ed i primi colpi di artiglieria contro il lato est di Taiwan.

Non solo, ma cacciabombardieri Stealth J20 sarebbero in volo sui cieli di Taiwan.

Fonti più caute farebbero rientrare tali manovre in annunciate esercitazioni.

Il Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese aveva ieri annunciato operazioni di tiro di artiglieria a lungo raggio e lanci di missili nel mare a Est di Taiwan, come parte «di esercitazioni mirate» partite già questa sera in risposta alla visita della speaker della Camera USA Nancy Pelosi a Taipei.

Una delle varie note emesse dal ministero della Difesa, questa volta a firma del portavoce Wu Qian, prometteva di «difendere risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale e contrastare risolutamente le interferenze esterne e i tentativi separatisti» di Taiwan.

Le alternative di attacco

Vengono date per possibili due alternative d’attacco di Pechino all’isola di Formosa.

Un’offensiva anfibia, nei confronti delle isolette di Taiwan più vicine alla terraferma cinese – alcuni arcipelaghi taiwanesi distano solo due chilometri dalla frontiera del Dragone.

Oppure un sofisticato lancio di missili e colpi di artiglieria.

Stando alle notizie riportate dai media locali, e rimbalzate sulle agenzie, la dittatura comunista sembrerebbe aver preferito quest’ultima soluzione, vedremo nelle prossime ore se avranno seguito.

Ed il Global Times ne avvalora la realtà, come se fossero già operazioni belliche e non semplici esercitazioni.

Aerei da guerra cinesi sono stati avvistati questa mattina sulla linea mediana dello Stretto di Taiwan: lo riporta l’agenzia di stampa Reuters sul suo sito.

Taiwan Taiwan

Sicuramente ha contribuito ad aggravare la situazione, lo ricordiamo nuovamente, la visita inopportuna della speaker del Congresso Nancy Pelosi a Taipei, proprio in questi giorni.

Tale visita non è stata ben digerita dai vertici di Pechino, che ne hanno ravvisato un comportamento provocatorio in un’area delicatissima già da mesi.

Da ieri, navi da guerra sono presenti in prossimità della linea di separazione.

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