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Le porcate. 

La Politica, si sa, sembra fare di tutto per allontanare da sé la gente. Ma non è possibile passare sotto silenzio l’ultima porcata combinata dal Parlamento. E cioè l’aver approvato, in gran segreto e senza clamore alcuno, un emendamento che fa saltare il tetto di 240mila euro annui lordi per i massimi dirigenti dello Stato. Un autentico schiaffo a lavoratori, imprese e famiglie in crisi che non ce la fanno più e per le cui esigenze non vi sono mai sufficienti coperture finanziarie. Già, perché per pensioni, contenimento delle bollette e aiuti alle imprese mancano sempre quei soldi che invece si trovano per l’invio di armi in Ucraina o per regalie ad altolocate clientele. 

Il bello è che questo regalo ad una casta di privilegiati è avvenuto a pochi giorni delle elezioni del 25 settembre. Quando tutti i partiti fanno a gara a stracciarsi le vesti per le drammatiche conseguenze dell’inflazione e dell’aumento dei costi energetici. 

Mentre il Migliore dei migliori fa sapere che lui non c’entra nulla e che anzi è assai arrabbiato per quanto accaduto. Per la serie: la commedia continua…                                 

I misteri                                

E a proposito di Draghi, come mai tutto tace sul singolare DPCM emanato il 1 agosto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 settembre. Decreto che conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri (di un governo in carica solo per gli affari correnti!) poteri speciali la cui efficacia inizia il 24 settembre. E cioè il giorno prima delle elezioni del 25 settembre. Perché? Qual’è ,al di là delle questioni di legittimità costituzionale, la ragione di questa sconcertante prassi? Possibile che nessuno si prenda la briga di spiegarci il senso di tale operazione? Possibile che, come cittadini, dobbiamo rimanere sempre all’oscuro di scelte che ci passano sopra la testa? Su questa misteriosa vicenda c’è un silenzio totale che sa di omertà e che non lascia presagire nulla di buono.     

Le balle  

I Partiti dal canto loro sono troppo impegnati a scannarsi reciprocamente. Scambiandosi ora anche pesanti accuse in merito a finanziamenti segreti -presenti e passati- provenienti dall’estero. È bastata una generica nota del Dipartimento di Stato degli USA, secondo la quale la Russia avrebbe investito dal 2014 ad oggi 300milioni di dollari per influenzare la politica di una ventina di Paesi, che subito è divampato il fuoco della polemica con l’acceso bagaglio di bugie e illazioni varie. Una bolla mediatica e politica sgonfiata però dal Sottosegretario ai Servizi Speciali Franco Gabrielli. Il quale ha dichiarato che “per ora” non risulta che tra i beneficiari di quelle somme vi siano Partiti italiani. Degradando la notizia quasi al rango di una fake. Insomma tanto rumore per nulla. Anche perché, a ben riflettere, la cifra investita dalla Russia appare alquanto modesta a fronte delle sue ambizioni imperiali. Nulla a che vedere con quanto elargiva generosamente, in rubli e dollari, l’Unione Sovietica al vecchio Partito Comunista Italiano, antesignano dell’attuale PD!… Ah, naturalmente la semi-fake news americana non è stata un tentativo di influenzare le elezioni del 25 settembre.                                                          

 Paolo  Amato

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