sala-vede-di-maio-a-milano-e-calenda-s’infuria:-«perche?».-sullo-sfondo-il-“nuovo-centro”
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Avranno parlato certamente del Tribunale unico dei brevetti, come ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, ma nell’incontro avuto da quest’ultimo ieri con il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro, Luigi Di Maio, si è parlato anche d’altro. E forse soprattutto d’altro. Cioè della possibilità che sia proprio l’attuale primo cittadino del capoluogo lombardo a guidare in futuro un eventuale terzo polo centrista del quale farebbe parte, ovviamente, anche lo stesso Di Maio. A suggellare l’ipotesi su quale sia stato il principale argomento di conversazione anche il fatto che, manco a farlo apposta, subito dopo Di Maio Sala ha ricevuto nientemeno che il segretario di + Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, altro protagonista dell’attuale dibattito sul futuro del centro.

Andando con ordine, Di Maio è entrato a casa di Sala, in centro a Milano, ieri mattina, intrattenendosi per un’ora e mezzo. Al termine dell’incontro non ha risposto alle domande dei cronisti, ma si è limitato a salutare i maturandi in attesa dell’esame di fronte al liceo Parini.

Poco dopo è stata la volta di Della Vedova, che prima di entrare si è sentito in dovere di specifiche che «l’incontro era programmato da tempo» e che fosse «totalmente causale» il fatto che avvenisse nella stessa mattina dell’incontro con Di Maio. Anche in questo caso, ufficialmente sul tavolo di lavoro c’era il Tribunale unico dei brevetti. Come ribadito anche dallo stesso Sala, che evidentemente preoccupato per la fuga di notizie è uscito di casa dopo il raccai a faccia con Della Vedova per sottolineare che no, non si è parlato di un nuovo centro. Sarà. Quel che è certo è che la girandola di incontri ha provocato una certa irritazione in Carlo Calenda, che è al tempo stesso leader di Azione ( federata con + Europa), estimatore di Sala e “detrattore in chief” di Di Maio. «Davvero mi sfugge come Beppe Sala possa anche solo pensare che un tandem con Di Maio porti qualche beneficio a lui o al paese – ha scritto Calenda su twitter – Il centro come ricettacolo di ogni trasformismo non è un progetto politico ma un ufficio di collocamento: di quelli gestiti dai navigator».

Ma anche lo stesso Della Vedova, dopo l’incontro con Sala, ha precisato alcune questioni. «Io non so esattamente Insieme per il futuro cosa stia facendo, noi stiamo facendo un’altra cosa e abbiamo già abbastanza lavoro – ha detto ai cronisti sotto casa del primo cittadino – Una proposta liberal- democratica che si basa su + Europa e Azione ha una prospettiva anche elettorale quindi noi lavoriamo su questo: quello che fanno gli altri non sta a me dirlo né giudicarlo».

Per poi sottolineare che «Sala è un eccellente sindaco di questa città per il momento» e che «Di Maio è il mio ministro, io lavoro bene con lui ma sul piano politico abbiamo sempre avuto esperienze molto diverse, in alcuni momenti moltissimo». Insomma, Milano sarà sede italiana del Tribunale unico dei brevetti, ma il nuovo centro, con Sala federatore, deve ancora essere brevettato.