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La vera essenza dell’Alto Adige si rivela attraverso le sue località più distanti, le piccole valli più nascoste, che terminano contro montagne bellissime, dove devi andare per forza, non vi transiti per arrivare da qualche altra parte. È una regione antica e ricca di tradizioni dove i simbolismi sono importanti e riconducono alle più profonde radici di quei luoghi. Come quelli nel gonfalone di Rio di Pusteria che ritraggono un ruscello ondulato argentato su sfondo verde, una ruota da mulino e un asino, a raffigurare la ricchezza d’acqua e di mulini della zona, con il somarello che incarna il trasporto di grano e farina così prezioso in epoche passate. Rio di Pusteria, località da cui si passa per giungere all’abitato di Valles (1.353 m.s.l.m.), accogliente e caratteristica frazione di una valle chiusa circondata dai Monti di Fundres, è tra le più scenografiche porte di accesso alla suggestiva area sciistica Jochtal. Un comprensorio che può vantare 55 chilometri di piste per grandi e piccoli, dotato di impianti all’avanguardia e di rifugi e punti di ristoro qualificati, nei quali gustare l’appetitosa cucina tipica sudtirolese. Ma è anche una zona molto amata dagli escursionisti con sentieri panoramici che si snodano tra boschi secolari e cime panoramiche, come il Picco della Croce (3.135 m), o la Cima di Valmala (3.022 m).

Photo credits Andreas Mierswa

D’inverno si può vivere la neve ritornando bambini con lo slittino o pattinando, si possono indossare le ciaspole lasciandosi guidare da itinerari panoramici in mezzo alla natura, ci si può dedicare alla discesa, allo sci alpinismo, al fondo, noleggiando ciò che occorre in loco e andando alla scoperta dell’Alpe di Rodengo-Luson, magari lasciandosi trasportare da una romantica slitta trainata dai cavalli o ancora scegliendo di lanciarsi con il paracadute dal Gitschberg. Ma i camminatori più attenti non si lasceranno sfuggire la Valle di Altafossa e il caratteristico villaggio di Malga Fane, un delizioso alpeggio a 1.739 m., con meno di trenta abitazioni, comprese baite, fienili, chiesetta e rifugi, tanto isolata e lontana da tutto, che nel Medioevo era stata scelta come luogo di ricovero per ammalati di peste e colera.

Una meta per scoprire il ‘sentiero didattico del latte’, assistere all’annuale transumanza delle greggi che ritornano a valle, partecipare alla Festa della malga e alla tradizionale Festa del latte in agosto. Una valle ricca di mete che merita qualche giorno per essere visitata in tutta la sua bellezza, scegliendo di soggiornare all’Hotel Valserhof, il gioiello della famiglia Erlacher, un resort in legno e materiali naturali che esprime già dai primi minuti gli autentici valori che l’Alto Adige incarna, primo fra tutti l’ospitalità. “Fu mio nonno Walter Berger a costruire il Valserhof negli anni settanta, affidando per circa dieci anni la gestione a un suo cognato” racconta Dietmar Erlacher, proprietario dell’hotel “Siamo una famiglia di albergatori e tutto è partito dall’albergo Posta in piazza Gries a Bolzano, vicino al Duomo, che oggi è gestito da mio fratello. Alla fine degli anni ottanta, proseguiamo nella conduzione del Valserhof, mentre si vedono i primi impianti sciistici, in quegli anni le stagioni erano corte, si lavorava solo un paio di mesi d’inverno mentre d’estate la montagna era poco frequentata, non c’era ancora la cultura del camminare, delle escursioni, della natura. Poi gli impianti sempre più moderni e la nascita degli hotel hanno favorito il nuovo turismo che cresceva e le stagioni estive e quelle invernali si sono via via allungate, fino all’esplosione dell’escursionismo e di nuove discipline sportive, opportunità che consentono di vivere questi luoghi straordinari a 360°”.

Negli anni Novanta prenderà le redini Dietmar insieme alla moglie Monika, ma l’albergo era molto più piccolo, aveva solo 40 stanze. Iniziano così i lavori di ampliamento che porteranno, in diverse fasi, alle 70 attuali e alla creazione di eleganti e ampie suite in stile alpino, alcune con sauna e terrazza, mentre si affacciano le nuove generazioni, con i figli Daniel e Felix, che entrano attivamente nella gestione.

Daniel segue la sala, l’enoteca, il food e un allevamento di maiali di razze miste, dove si producono i salami e lo speck per il ristorante dell’hotel, mentre Felix, l’altro figlio, segue il marketing. La ristorazione è particolarmente accurata al Valserhof, con un team di cucina forte e coeso che propone piatti regionali italiani e piatti locali, attingendo il più possibile ai produttori della valle, con i formaggi e il latte di mucca e capra di un piccolo allevamento a poche centinaia di metri dall’hotel e d’estate il burro e il formaggio dalla malga Fane a 1700 mt.

A pochi passi dalla reception la scenografica enoteca in cristallo con un grande tavolo per degustazioni che accoglie 22 ospiti. È il regno di Daniel, dove riposano circa 40.000 bottiglie, posizionate in buon ordine, in modo che gli ospiti possano venire a scegliere ciò che preferiscono. Circa 1400 etichette diverse, con un 20% di Alto Adige e il resto diviso tra Italia, Francia, Europa e mondo, con grandi profondità e annate speciali. L’ambiente è davvero di grande suggestione e Daniel vi organizza degustazioni, tasting, cene, cercando sempre nuovi percorsi e abbinamenti con il cibo.

Tra le novità di quest’anno che riguardano il ristorante, il laboratorio per il pane, le brioches, le torte, che saranno prodotte home made da un panificatore appena assunto, ma anche l’orto, che produrrà ortaggi, verdure, erbe, grazie a un esperto orticoltore della Valle Aurina che ha disegnato la planimetria del terreno, consigliando le aree più vocate dove seminare.

Complementare alla cucina e al comfort dell’esclusivo resort, il centro benessere, altrettanto curato, con piscina interna ed esterna, bagno turco aromatico, biosauna, sauna finlandese, sauna esperienziale, impiegando l’acqua e il fuoco, per liberarci dalle tossine e dallo stress, rafforzare il sistema immunitario e favorire la circolazione sanguigna. Ma anche trattamenti personalizzati, anti age, relax, beauty, al sale marino, all’olio di oliva, al pino mugo, al miele, per sportivi, manager, donne in gravidanza, impiegando olii essenziali, creme, prodotti, fanghi di Maria Galland partner della famiglia Erlacher fin dai primi tempi, insieme alla linea di VitalpinaVitalis’.

Il Valserhof è un resort aderente al gruppo Vitalpina® Hotels Südtirol/Alto Adige, 32 hotel che condividono la medesima filosofia e gli stessi criteri di selezione certificati e si riconoscono in un virtuoso capitolato, che guarda con rigore alla natura e all’ecosostenibilità. Il primo gruppo alberghiero in assoluto, che da gennaio 2021 ha sottoscritto uniformemente il “Patto per la neutralità climatica 2025″, nel quale i 32 associati si impegnano a ridurre significativamente le loro emissioni attraverso misure concrete entro i prossimi tre anni e a renderle climaticamente neutrali a lungo termine. I materiali impiegati nella costruzione degli edifici sono sostenibili e a risparmio energetico, nonché ecologici, senza sostanze inquinanti, naturali e di produzione locale, come anche i prodotti usati nelle Spa, che in alcuni casi sono autoprodotti. Il riscaldamento è a base di materie prime rinnovabili, mentre si cercano di privilegiare percorsi brevi di trasporto e prodotti che risparmiano imballaggi ed evitano i rifiuti.

Photo credits Alex Filz

L’attenzione alla natura e al territorio è ritenuto un valore imprescindibile e le famiglie proprietarie sono anch’esse amanti della montagna e spesso anche guide alpine o escursionistiche, conoscono il territorio e possono consigliare al meglio, condividendo con i propri ospiti la passione per l’attività outdoor in qualsiasi periodo dell’anno. L’escursione è posta al primo posto e l’albergatore ne propone tre alla settimana, a seconda della stagione e del livello di preparazione degli ospiti, gite con le racchette da neve, sci alpinismo, passeggiate, arrampicata, nordic walking, mountain bike, ponendo tra gli obiettivi anche il miglioramento del ‘respiro’, imparando cioè a camminare e a fare attività fisica attraverso una respirazione consapevole, che porti all’eliminazione del fiato corto, mediante esercizi respiratori energizzanti e vitalizzanti o calmanti e rilassanti, in un training che ci aiuti a vivere meglio con noi stessi.

 

 

valserhof.com/it

vitalpina.info

 

Cover: photo credits Alex Filz

Category: spa