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Quasi un milione di persone pronte a protestare

La polizia prevede oggi «tra i 600mila e gli 800mila» manifestanti in circa 320 raduni previsti in tutto il Paese

PARIGI – I francesi sono chiamati oggi a una nona giornata di scioperi e mobilitazioni nazionali contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron, all’indomani dell’intervista tv del presidente che ha suscitato critiche al veleno da parte di sindacati e opposizioni.

Intervistato in diretta su TF1 e France 2 dopo settimane di tensioni sociali, Macron è andato dritto sulla sua strada, dichiarando che la riforma – la più importante del suo mandato all’Eliseo – verrà applicata «entro fine anno» e si è detto pronto ad assumersene tutta «l’impopolarità necessaria, in nome dell’interesse superiore della nazione».

«Questa riforma non è un piacere, non è un lusso, è una necessità», ha martellato il capo dello Stato nell’intervista seguita da 10 milioni di telespettatori secondo i dati di Médiametrie, convinto della pertinenza del suo progetto che prevede l’innalzamento progressivo dell’età pensionistica da 62 a 64 anni. Un livello che resterebbe comunque al di sotto di quello introdotto ormai da anni da tutti gli altri grandi partner europei, Italia e Germania inclusa.

Gli oppositori ritengono tuttavia la riforma «ingiusta», in particolare, rispetto alle donne e ai dipendenti con mestieri usuranti. La polizia prevede oggi «tra i 600mila e gli 800mila» manifestanti in circa 320 raduni previsti in tutta la Francia. A Parigi, il corteo partirà alle ore 14 da piazza della Bastiglia in direzione Place de l’Opéra. Circa 500 gilet gialli e altri 500 «elementi radicali», sono attesi a Parigi e «in provincia oltre una decina di città saranno oggetto di dimostrazioni dell’ultrasinistra», affermano le forze dell’ordine.

E intanto continuano azioni di blocco dei depositi petroliferi, ma anche di porti, strade, trasporto aereo, settore energetico e università. La Direzione Generale dell’Aviazione Civile (Dgac) chiede alle compagnie aeree di annullare il 30% dei voli dall’aeroporto di Parigi-Orly e il 20% da altri aeroporti della Francia. All’aeroporto parigino di Roissy-Charles-de-Gaulle, i manifestanti hanno bloccato questa mattina l’accesso, costringendo i viaggiatori a raggiungere il terminal a piedi.

Ieri, i porti di Marseille-Fos (sud) e Brest (nord-ovest) sono rimasti bloccati su appello del sindacato CGT. Disagi anche nel trasporto ferroviario, con appena metà dei treni ad alta velocità Sncf in circolazione e un terzo dei treni espressi regionali. Previste pesanti perturbazioni anche nella circolazione della metropolitana di Parigi e dei treni di periferia mentre la capitale continua a essere costellata dai rifiuti lasciati in strada a causa dello sciopero dei netturbini riconfermato almeno fino a lunedì.