Incontro come quello tra Ivan Mancin e Federico Anibaldi, rispettivamente classe ‘99 e ‘96, giovanissimi, determinati e anche un pizzico folli. Ci sono loro dietro Incontro Restaurant & Drink, nuovo locale situato tra il Tribunale e il Policlinico di Milano.
Ivan Mancin e Federico Anibaldi
Federico nasce a Milano, ma cresce a Treviso. Sin da bambino manifesta un grande interesse per la cucina e si diverte a mettere le mani in pasta insieme alla mamma. Inizia un percorso di studi in campo economico, ma poi decide di seguire la sua passione e si iscrive all’Istituto Alberghiero, seguito da un Master in Food&Beverage Management di Alma – Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Intraprende così un’esperienza lavorativa come direttore F&B in diverse realtà alberghiere in città come Roma, Venezia, Bologna e Verona dove incontrerà Ivan.
Nato a Casale Monferrato, Ivan avvia subito i suoi studi nel settore alberghiero, mettendosi alla prova nelle cucine dei migliori hotel della Liguria e del Piemonte, tra cui l’Hotel Royal di Porto Venere e in seguito ad Alba, dove lavorerà a fianco dello chef stellato Damiano Nigro presso il Relais Villa D’Amelia.
È a Bologna che i loro destini s’incrociano di nuovo, e decidono di dare vita nel 2022 a Incontro Restaurant & Drink. Entrano in punta di piedi nel panorama gastronomico milanese, ma con le idee chiare: quella di proporre una cucina semplice, ma allo stesso tempo ricercata, per la scelta delle materie prime, per le preparazioni mai banali. Una cucina che racchiude non una, ma tante storie di sapori, principalmente quella del Monferrato, mescolata a quelle che chef Ivan Mancin ha avuto la fortuna di scoprire e assorbire, vivendo e lavorando in diverse città di tutta Italia.
Tartare di fassona
“I nostri piatti spesso hanno in sé le preparazioni più classiche della cucina italiana e francese. Ad esempio, utilizziamo i fondi, le bisque, le salse: tutte preparazioni che nei cosiddetti ‘ristoranti moderni’ non vengono quasi più prese in considerazione ma che noi, invece, abbiamo a cuore” ci spiega Ivan Mancin.
Piccione con finferli e castagne
Un menù che si declina in eguale misura tra proposte di terra e mare: Anguilla affumicata, salsa teriyaki, porro brasato, fagioli rossi e yogurt greco; Capasanta, zucca, guanciale e liquirizia; Spaghettone Benedetto Cavalieri, aglio, olio, peperoncino e ricci di mare, mantecato con acqua di mare della Sardegna; Plin ripieno di cinghiale alla cacciatora, fonduta di fontina Dop, funghi pioppini e cacao amaro; Guancia di vitello brasata con champignon, more glassate al porto, cipolla caramellata e chips di mais.
Fregola risottata ai crostacei, tartare di scampi e basilico
E un sorprendente e gustoso french toast di polpo, rucola, pomodoro confit, pesto di zucchine e mandorle, da mangiare anche con le mani. Tra i piatti signature la Fregola risottata ai crostacei, tartare di scampi e basilico: consistenza da risotto all’onda, equilibrio di sapori tra il sapido della bisque e la dolcezza dei crostacei. Anche i dolci riservano delle sorprese, una tra queste è il Magnum di cremoso al cioccolato bianco, lampone e terra di cacao.
Incontro non è solo ristorazione, ma anche produzione di gin. L’idea viene a Federico Anibaldi osservando un campo di nocciole in Campania, di proprietà di alcuni amici di famiglia: prende così vita il progetto Incontro Spirits, azienda produttrice di distillati. Nascono tre gin aromatizzati: Lord Hazel caratterizzato dal ricco sapore di nocciole tostate, Lord Juniper dal sapore più classico e dalle note agrumate come limone, arancio, mandarino e bergamotto e Lady Irpinia in cui si ritrovano tutti gli aromi delle erbe aromatiche del territorio dell’Irpinia.
Incontro è anche quello tra un piatto e un cocktail. Spesso, infatti, oltre alla carta dei vini con proposte italiane, francesi, neozelandesi e californiane, vengono abbinati ai piatti i signature cocktail realizzati con i tre gin. Un’offerta differente e più personale per esaltare al meglio le creazioni dello chef.
incontro.restaurant
incontrospirits.com
Isabella Radaelli
Giornalista gourmet, viaggiatrice e champagne addicted. Amo uscire a cena e scoprire nuovi locali, all’aeroporto mi sento già in vacanza e quando intraprendo un nuovo viaggio mi entusiasmo come se fosse il primo. Al ristorante o in qualunque altro luogo, non scelgo mai un posto a caso, perché seguo le regole del Feng Shui. Il mio motto è: “Andrò sicuramente all’inferno, ma che ci sia almeno un Relais & Châteaux”.