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Formulare una cucina italiana contemporanea è quanto di più avanguardista possa essere definito oggi nel panorama fine dining nazionale, prendendo le distanze dalle esasperazioni vegane retrograde, dalle ostentazioni delle fermentazioni che da millenni affiancano l’alimentazione comune e dai lunghi affinamenti che poco valorizzano le qualità organolettiche e nutrizionali degli ingredienti degradandole.

Andrea Antonini, executive chef del ristorante stella Michelin Imàgo – all’ hotel Hassler Roma – dall’empireo di Trinità dei Monti, istoria con personalità, carismatica eleganza e vibrante raffinatezza, la più esclusiva interpretazione dei sapori fondanti del patrimonio culturale italiano. Eticamente legato al territorio laziale nella ricerca degli ingredienti, compone trasponendo la gioiosa ed eclettica antologia stagionale, sfaccettando le materie prime per ricomporle nella somma di ogni sfumatura, rivelandone inedita percezione, coinvolgendo l’ospite ad ogni assaggio, nel concerto di fragranze, accenti gustativi scanditi, texture esaltate dalla tecnica magistrale e luminosa leggibilità di sapori che dialogano con l’emotività, la nostalgia e i ricordi di ciascuno.

Insieme al sous chef Riccardo Romolo e ad un’ispirata brigata di cucina e sala, Andrea Antonini definisce una visione nitida e inedita sul valore dell’identità del gusto, oltre che della sua valenza artistica e delle connessioni al design.

Nella partitura del menù degustazione imàgo 6, svela l’autenticità che illustra la cucina italiana al mondo, con l’orgoglio di poterne essere compositore, interprete e divulgatore: Andrea Antonini ha maturato esperienze professionali cosmopolite fin da giovanissimo, distinguendosi per la sua genialità compositiva e artistica nei più importanti ristoranti. Dagli esordi al fianco di Andrea Fusco alle collaborazioni in Australia, arrivando all’affermazione ed ai riconoscimenti presso il laboratorio di creatività di Quique Dacosta e nell’omonimo ristorante a Denia, al El Celler de Can Roca, altro tre stelle Michelin iberico e miglior ristorante per i 50 Best Restaurant. Il suo rientro in Italia si concretizzò al fianco di Enrico Crippa, prima di tornare nella sua Roma al vertice del ristorante Imàgo, dove l’armonia di un servizio di sala che celebra l’ospitalità si nutre delle sinergie col restaurant manager Marco Amato, all’Hassler dal 1999.

Empatia, amabilità, discrezione e l’abilità di saper leggere nel cuore degli ospiti, delineano la cifra stilistica di Marco Amato: la sua emblematica grazia nel coordinare un team dinamico, motivato e impeccabile, si avvalora della polifonia della sua cultura e del saper essere inclusivo nel trasmettere il valore della cooperazione. La sincerità del suo sguardo rivela la cura che dedica a ciascun ospite, l’esclusiva attenzione nell’essere esegeta di desideri e l’attitudine a stupire con charme, interagendo con una clientela internazionale esigente, che sa rendere protagonista, dominando dalle stelle la Capitale

Roberto E. Wirth presidente e direttore generale dell’Hassler Roma – traspone le proprie ambizioni sul ristorante Imàgo, il primo ristorante panoramico ad essere stato ideato. Al sesto piano dell’Hassler non si viene distratti dal più incantevole panorama sulla città: ogni attenzione qui è captata dalle proposte ideate dello chef Antonini e dall’atmosfera sapientemente orchestrata in sala.

Imàgo impreziosisce l’esclusività dell’Hassler e ne amplia la fruibilità ad una clientela giovane e business, è l’heritage che si proietta al futuro, individuando nella proposta fine dining del ristorante la ricapitalizzazione dell’offerta ricettiva globale. Nell’identità di una filosofia di ospitalità esclusiva, che nel riscontro dell’eccellenza percepita armonizza la passione e l’impegno profuso da tutto il team.

Il percorso di degustazione contemporaneo si compone di sei portate principali, anticipate da brillanti esercizi di stile dello chef Antonini: presentato ancora in fase di lievitazione, il pane al rosmarino e patate verrà cotto durante il primo atto del servizio, per dedicare a ciascun ospite la sacralità dell’alimento per antonomasia. Uno shot di Hugo che passa dallo stato solido a quello liquido, a scandire le prime note dell’eclettico benvenuto, nel susseguirsi di snack di travolgente espressività: lattuga “viva” e i suoi dressing, meringa di acqua di pomodoro come fosse pizza Margherita, per giungere agli assoluti di riccio di mare e Amatriciana.

Lattuga viva

Il Crudo misto di mare valorizza la tracina conferendole memorabile raffinatezza e accordi esperidati e mediterranei, intriga con le allusioni seducenti delle “pennette” di cannolicchi al pesto e con la cacio&pepe di calamari, tratteggiando millimetricamente consistenze ed armonie di sapori e profumi, superando i vertici della rivelazione con il cocktail di gambero di Mazara che si specchia nella quintessenza clorofillica dell’elisir di lattuga e della mousse cocktail.

Cacio&pepe di calamari

Tra i piatti manifesto à la carte: l’iridescente carciofo e animelle, i bottoni gioiello di scampi e cime di rapa, gli spaghetti ai cetrioli di mare, il risotto ai funghi spugnole, nocciole tostate, salsa ai fegatini di pollo e cedro, il pollo alla cacciatora in quattro servizi, il rombo come fosse agnello nell’interpretazione delle “costolette” e le sue brillanti salse al tartufo, il maiale di Cinta Senese nell’idillio di cavolfiore e mela e la magnificenza dell’orata al verde.

Rombo come fosse agnello

La pasticceria enuncia sontuosa leggerezza, nelle creme eteree ed aromatiche, nelle ganache voluttuose, nelle sablée e nei sorbetti emblematici e nella miriade di ludiche, coinvolgenti e fruttate essenze che rimandano ad una giostra sensoriale. Maria Sole Martellapastry chef del ristorante Imàgo – compone superando l’esemplarità tecnica, elevando ogni evidenza di stile alla memorabilità. Il soufflé al pistacchio e lampone, la Tarte Tatin, il Millefoglie alla vaniglia e melagrana e i petit four inducono a contemplazione mistica.

Tarte Tatin

Cenare al ristorante Imàgo definisce la trasposizione onirica di un’opera teatrale vissuta nell’autorevolezza del gusto, della ricerca e dell’eleganza dell’ospitalità. Alessio Bricoli, head sommelier, propone multipli ed intriganti percorsi di degustazione al calice, vanta una selezione esclusiva di Champagne e le più auliche verticali. La cantina custodisce etichette più uniche che rare: Alessio Bricoli traspone stile e ricerca perpetua aggiornando continuamente le più emblematiche referenze nazionali ed internazionali. Sono circa 1200 etichette, che rappresentano la storia dell’enologia e le selezioni biodinamiche e di nicchia di artisti enoici.

Non bisogna rinunciare alla possibilità di un aperitivo o di un after dinner  al bar del ristorante o da sorseggiare al rooftop del settimo piano, scegliendo tra drink sartoriali o distillati officinali.

 

hotelhasslerroma.com

Category: spa