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PD: chiunque vinca è a perdere.Il Partito Democratico, sta affrontando la fase finale del proprio congresso. È una scelta tra due. Stefano Bonaccini e Elly Schlein. O l’uno o l’altro. Non c’è una terza via.

Il Lenin dell’Emilia Romagna

Stefano Bonaccini sicuramente è un amministratore non privo di qualità. Ma non è certo un leader carismatico. Dà l’idea di un buon burocrate di partito, cresciuto alla scuola comunista, che guarda ad acquisire consenso al centro.

Probabilmente convinto che la vera sinistra sia ancora il PD.  Che vede il movimentismo a sinistra, come un qualcosa di non strutturato e di poco affidabile, dal cui consenso non bisogna prescindere. Ma il cui principale interlocutore istituzionale, debba essere comunque il PD e di suoi compromessi.

Sicuramente un ottimo prodotto, di una seria gavetta, tipica dello stile comunista.Ma da qui a dire che sia la persona giusta per rilanciare il Partito Democratico, ce ne passa molto.

In primo luogo non è un personaggio di rottura, ma di continuità con la tradizione del PD e della sua classe dirigente nei pregi e nei difetti di questa. Dunque c’è un’alta possibilità che si riveli troppo poco emozionante per galvanizzare un partito impantanato da tempo.

Il favoloso mondo di Elly

L’alternativa al governatore dell’Emilia Romagna, è per paradosso quella che è stata la sua vice. Teoricamente la carica più fiduciaria che ci sia in una Giunta.

Elly Schlein, che ha scippato il primato, non per somiglianza fisica, con la protagonista a Debora Serracchiani, nel ricordare il favoloso mondo di Amélie.

Non per somiglianza fisica, ma per una visione di idilliaca speranza di creare un mondo utopico perfetto. Speranza che può provenire solo da chi, orienta la sua politica, basandosi sulle percezioni di ambienti lontani dai problemi correnti della vita sociale.In poche parole Elly è un prodotto elegante, dei radical chic di sinistra.

Sicuramente una rottura con la larga parte della tradizione del partito. Sicuramente più dinamica, molto comunicativa, fresca. Ma altrettanto terribilmente lontana dalle istanze sociali. Nuovi diritti, società fluida, ambientalismo sono questi i cavalli di battaglia di Elly.

Se  una simile politica può riportare verso i movimenti, ai quali guarda molto più che al centro la Schlein, difficilmente potrà riportare il PD tra la gente comune.

Elly può far tornare a sognare, gli intellettuali innamorati della beat generation, ma non ridare speranza a quel grande popolo sempre più lontano dal PD.

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