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Secondo i media britannici, che citano fonti affidabili vicine al governo, Boris Johnson si dimetterà da primo ministro del Regno Unito: i media dicono tuttavia che Johnson cercherà di rimanere in carica fino all’autunno, quando verrà eletto il nuovo leader del Partito Conservatore, che prenderà quindi il suo posto alla guida del partito e del governo.

Johnson avrebbe già comunicato la sua decisione alla leadership del partito, e il suo ufficio ha pubblicato uno scarno comunicato che dice: «Il primo ministro farà oggi un annuncio alla nazione». È quasi certamente l’annuncio delle sue dimissioni. La notizia è stata commentata da diversi politici britannici, a cominciare dal leader del Partito Laburista Keir Starmer, secondo cui le dimissioni di Johnson sarebbero dovute arrivare «molto tempo fa». Starmer ha anche accusato tutto il Partito Conservatore di essere la causa della crisi in corso e ha detto che la soluzione non può essere un nuovo primo ministro Conservatore ma nuove elezioni. La prima ministra scozzese Nicola Sturgeon ha invece definito sbagliata la scelta di Johnson di rimanere primo ministro fino all’autunno, e ha chiesto che si dimetta immediatamente.

Johnson è primo ministro dal luglio del 2019, e la sua leadership fu confermata da un’imponente vittoria elettorale del Partito Conservatore qualche mese dopo.

Ma il suo mandato è stato colpito da moltissimi scandali che hanno riguardato il suo governo e sconfitte elettorali del suo partito, che alla fine hanno rotto gli equilibri politici: tra la serata di martedì e la giornata di giovedì si sono dimessi una oltre una quarantina tra ministri e sottosegretari del suo governo, critici verso il suo atteggiamento, secondo loro contrario all’interesse del paese.

Negli ultimi mesi il governo di Johnson è stato al centro del cosiddetto “partygate”, cioè lo scandalo delle feste private organizzate nella residenza del primo ministro durante il lockdown, e più di recente il Partito Conservatore aveva perso importanti elezioni locali, oltre a quelle per sostituire due deputati Conservatori che si erano dimessi a seguito di scandali sessuali.

Negli ultimi giorni, poi, si è scoperto che Johnson aveva nominato il deputato Chris Pincher come vice coordinatore del partito, pur sapendo che era stato accusato di molestie sessuali.

Già a giugno Johnson aveva vinto di poco, con una maggioranza risicata, un voto di fiducia nei suoi confronti, in cui oltre il 40 per cento dei membri del suo partito (148 parlamentari su 359) aveva votato contro di lui.