Ha caratteristiche simili al bovino di razza piemontese, per questo la Blonde d’Aquitaine viene proposta come sua alternativa in un progetto che unisce Francia e Italia.
È un progetto triennale (2020-2023) di comunicazione sostenuto dall’Unione Europea, European Beef Excellence, che unisce Asprocarne Piemonte e France Blonde d’Aquitaine Sélection (associazione di categoria francese con sede ad Agen) per valorizzare e far meglio conoscere una razza bovina, la Blonde d’Aquitaine, presente in Italia fin dagli anni 60′-’70 del secolo scorso, ma sempre più apprezzata negli ultimi decenni dai consumatori e dagli operatori del settore. Si tratta di una eccellenza europea dell’allevamento, un bovino da carne che nasce e cresce per i primi mesi in Francia e viene poi ingrassato e macellato in Italia.
La Blonde d’Aquitaine
“È una razza presente da oltre 50 anni nel nostro territorio e oggi arriva a contare 50 mila capi” racconta Franco Martini, Presidente di Asprocarne Piemonte, l’associazione che riunisce circa 500 soci con oltre 130 mila bovini da carne in allevamento (25% della produzione regionale). “Tutto nasce dall’esigenza di rispondere alle esigenze di mercato, perché i capi di razza piemontese non sono in grado di assecondare tutte le richieste della distribuzione”. Si è quindi fatto ricorso ad animali con caratteristiche morfologiche e di qualità molto simili a quelli locali che hanno il vantaggio, nei primi mesi di vita, di poter crescere al pascolo negli ampi spazi dedicati all’allevamento nel Sud-Ovest della Francia, alle pendici dei Pirenei.
Le origini della razza Blonde d’Aquitaine
Le origini della razza vanno ricercate nel Bos Aquitanicus che con lo sviluppo della zootecnia moderna, verso la fine dell’800, ha dato vita a tre varietà distinte, la Garonnaise, la Quercy e la Blonde des Pyrénées. Con il tempo e grazie anche a un imponente lavoro scientifico di miglioramento genetico sostenuto dal governo francese si è arrivati, negli anni ’60, a creare l’attuale Blonde d’Aquitaine.
Nel giro di pochi anni, dal Sud della Francia questa nuova razza si è rapidamente diffusa su tutto il territorio nazionale, e in particolare nel Nord Ovest, tra le regioni Pays de Loire, Bretagne e Normandie, per poi varcare i confini e giungere anche in Italia, dove la Grande Blonde viene allevata ormai a partire dalla metà del secolo scorso. In particolare in Piemonte. Qui, grazie al gran numero di tagli pregiati e all’ottima qualità, incontra il gusto dei consumatori locali che amano le carni magre, tenere e delicate nei sapori. “È una razza che sta vivendo un momento abbastanza fortunato” spiega il direttore di Asprocarne, Simone Mellano “con numeri in crescita, a differenza delle razze Limousine e Charolaise che sono le due più importanti a livello numerico. Il territorio francese è particolarmente vocato alla produzione di vitelli, basti pensare alla disponibilità di 500 mila fattrici contro le 150 mila piemontesi. E il pascolo è l’ambiente ideale per la fecondazione naturale”.
L’allevamento
I giovani vitelli crescono prevalentemente all’aperto in Francia fino ai 10-12 mesi quando raggiungono un peso tra i 250 e i 350 chili, poi intraprendono il viaggio verso l’Italia, in particolare il Piemonte per motivi di vicinanza. Nelle stalle italiane, dopo una fase di adattamento finalizzata al benessere dell’animale, inizia il cosiddetto ciclo di ingrasso che può durare fra i 4 e i 6 mesi. È la fase più delicata in cui si riduce ogni tipo di stress per arrivare al “finissaggio” che permette, attraverso un’alimentazione specifica, di aumentare gradualmente la percentuale di grasso intramuscolare per migliorare le qualità organolettiche della carne.
Al termine di questo ciclo, i maschi avranno raggiunto un peso variabile tra i 650 e i 750 chilogrammi. Le femmine, invece, avranno un peso di poco inferiore, tra i 450 e i 550 chilogrammi.
“Uno degli obiettivi del progetto internazionale era quello di arrivare a una tracciabilità sanitaria di ogni capo con una sorta di passaporto che segue l’animale dalla Francia all’Italia in ogni fase delle sua vita” precisa Franco Martini. Caratteristiche comprovate dal Sistema di Qualità Nazionale in Zootecnica (SQNZ) in Italia e da vari Label Rouge (Boeuf Blond d’Aquitaine, Boeuf Excellence, Boeuf de nos Prés) in Francia.
Le caratteristiche della carni
Sulle caratteristiche alimentari è ancora il direttore di Asprocarne Simone Mellano ad intervenire: “l’estrema tenerezza e l’elevata magrezza della carne, caratteristiche particolarmente apprezzate dai consumatori italiani, ne fanno una carne adatta per la ristorazione di alto livello, a fronte di una frollatura di 15-20 giorni, più veloce rispetto ad altre genetiche”. La distribuzione commerciale si sta allargando dal Piemonte verso la Liguria, Lombardia, Veneto, Toscana e anche altre regioni d’Italia. Il rinnovo del progetto di comunicazione per altri tre anni (nel primo triennio sono stati investiti 1,5 milioni di euro) servirà a far conoscere ancora meglio la Blonde d’Aquitaine sul mercato italiano. Dove è già presente negli esercizi commerciali che espongono il logo.
Info: https://www.blonde-aquitaine.com
a cura di Dario Bragaglia