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La crisi ucraina perdura dal 2014. Cerchiamo quindi di capire perché proprio ora il caso è scoppiato con tanta intensità.

Secondo gli accordi per l’unificazione della Germania, la NATO non si sarebbe dovuta espandere nei paesi dell’ex Patto di Vasavia. Lo conferma un’intervista fornita nel 2018 da Mickail Gorbaciov al Daily Telegraph. Questo per garantire alla Russia dai Balcani al Baltico una zona libera dalle armi della NATO. Condivisibile, ricordiamoci dei missili russi in arrivo a Cuba nel sessantadue.

Dagli anni novanta invece gli USA hanno perseguito una costante politica di espansione nell’est Europa. Infatti sono entrate nella NATO Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia, Romania, Slovenia, Estonia, Lettonia e Lituania, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord e Albania. Gli USA si sono intromessi nelle rivoluzioni colorate in Georgia e in Ucraina ed hanno concorso massicciamente al riarmo ucraino. È chiaro che se anche l’Ucraina entrasse nella NATO Putin si troverebbe il nemico alle porte. Rischiosissimo per la pace. Chiunque può capire che la NATO deve fermare la sua espansione.

Ma questa situazione perdura dal 2014 perché solo ora Putin ha deciso di muoversi?

La Cina, che in questa crisi sta alla finestra, è l’elemento che ha convinto Putin a prendere l’iniziativa. La politica imperialista di Xi Jin Ping è in rotta di collisione con quella americana. Putin ora sta dicendo agli USA “Avete un altro nemico. Concentratevi su di lui. Non cercate di mettermi all’angolo, altrimenti vi creo grossi problemi”.

L’hard power russo si basa sul forte strumento militare ereditato dall’URSS e sulle materie prime. Questi strumenti tattici garantiscono il risultato. Chiudendo il “gas” e fermando le esportazioni di cereali, per esempio, Putin sta stressando le economie occidentali. Avvicinandosi alla Cina, inoltre, sta dicendo che potrebbe diventare il fulcro geopolitico mondiale.

Per Biden dovrebbe essere facile. Il “pasto ucraino” poterebbe essere troppo caro. Ma gli USA, dal Vietnam all’Afganistan, ci hanno abituato a cattive scelte. Putin non ha intenzione né forza per iniziare una guerra. Ammassando carri armati al confine, machiavellicamente sta dicendo a Biden: ”poche chiacchiere, non è il momento di tergiversare. Mollate l’Ucraina”. Vediamo se Biden capisce…

E noi? Che fa l’Europa? L’Europa non esiste.,

Gli americani, benché alleati, non ci considerano. Vanno per la loro strada, anche sbagliata, incuranti dei danni economici e geopolitici che ci provocano. Pensiamo ai costi per l’agroalimentare italiano delle sanzioni alla Russia.

I russi ci tengono ostaggi, cercano di barattare le nostre economie con il loro spazio geopolitico. Neanche ci vedono come interlocutori. Macron a Mosca, è stato tenuto all’altro capo di un tavolo di tre metri. Un messaggio simbolico inequivocabile. I russi vogliono trattare solo e soltanto con gli americani. Le astuzie diplomatiche occidentali non li coinvolgono. Non li interessano.

Diceva Sun Tsu “Su terreno mortale io combatto” Putin ha recepito in pieno questo dettato. Biden vuol farci credere di essere Davide contro Golia. Ma alla fine dovrà decidersi a lasciare la fionda e l’Ucraina.

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