algeciras,-i-funerali-di-diego-valencia:-l'assassino-e-accusato-di-“omicidio-per-terrorismo”
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La bara con il corpo del sacrestano Diego Valencia è arrivata nella chiesa di Algeciras, giovedì pomeriggio, per ricevere l’ultimo saluto.
I funerali si sono svolti venerdì 27 gennaio.

Familiari e amici gli hanno reso omaggio e hanno mostrato il loro sgomento per il brutale attacco di mercoledì, in due chiese cattoliche di questa città dell’Andalusia, nel sud della Spagna.

Oltre a perdere la vita Diego Valencia, 65 anni, sacrestano della Chiesa di Nuestra Señora de la Palma, sono rimaste ferite altre quattro persone, tra un sacerdote della vicina Chiesa di San Isidro.

Ulteriori informazioni sono già state rivelate sull’aggressore: si tratta un marocchino di 25 anni – Yasine Kanjaa – che viveva in un appartamento abusivo nel centro di Cadice.

Secondo le autorità, l’uomo ha agito guidato da una “volontà terroristica” in un atto legato al salafismo jihadista.
Anche se, come ha spiegato il ministro spagnolo dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, “non risultava che fosse radicalizzato”.

“Il sospetto non è mai stato nei radar del servizio nazionale per la radicalizzazione, né in nessuno dei database dei diversi paesi in cui ha vissuto”.

Il caso è ora nelle mani del Tribunale nazionale, per omicidio e lesioni a “fini terroristici”.

Secondo la ricostruzione della Procura, mentre la vittima era a terra, Kanjaa “ha tenuto il machete con entrambe le mani, alzando gli occhi al cielo e gridando alcune parole in arabo, tra le quali si sente la parola ‘Allah’ e gli ha inferto un ultimo colpo mortale”.

Il magistrato incaricato delle indagini ha autorizzato la detenzione cautelare dell’uomo fino a lunedì prossimo,

Nella perquisizione dell’abitazione di Yasine Kanjaa sono stati rinvenuti il fodero del machete con cui ha compiuto l’aggressione, cinque chiavette USB, supporti file che stanno per essere analizzati e documenti vari che hanno permesso di identificarlo.