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Arredamento anni Settanta in questo appartamento a Napoli che coniuga passato e presente

Una lettera d’amore agli anni Settanta e alla città di Napoli in questo appartamento che coniuga passato e presente

Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

Il giovane architetto partenopeo Carmine Abate ha realizzato una dimora nel cuore di Napoli che è un’ode alla sua città. Un sapiente mix and match che porta in scena le richieste del committente e la visione personale del progettista.

Arredamento anni Settanta in un appartamento a Napoli

Arredamento anni Settanta, il design che ha segnato un’epoca (e non solo). Napoli Napoli Napoli, recita il titolo del volume illustrato – edito da MÖrel Book– realizzato dal fotografo inglese Brett Lloyd, che omaggia la città partenopea con una «lettera d’amore» fatta di 135 scatti che la ritraggono in tutta la sua bellezza. Una bellezza oggettiva fatta di scorci antichi, di viuzze caratteristiche e di panorami mozzafiato a strapiombo sul mare. C’è addirittura chi la definisce “la metropoli italiana per eccellenza”. Proprio come lei, la celebre scrittrice Elsa Morante, una delle più importanti narratrici del secondo dopoguerra che, proprio parlando di Napoli, disse: “lei è la vera regina delle città, la più signorile e la più nobile. La sola vera metropoli italiana”. Ed è proprio qui, a pochi chilometri dal suo aeroporto, che il giovane architetto partenopeo Carmine Abate ha dato vita a una dimora in stile anni Settanta, una sorta di manifesto che ne celebra l’amore e la passione per la sua città natale. «Se è vero che la casa è il nome di chi la abita», commenta il progettista stesso, «questa casa napoletana ne ha almeno due. Quello del proprietario e quello di chi – come me – l’ha pensata, progettata e realizzata». Qui, infatti, un ambiente di 200 metri quadri – più 300 di superficie esterna – si trasforma in uno spazio polifunzionale in cui, «le esigenze melting pot del committente», collimano perfettamente con la ricerca costante del giovane architetto, la cui visione diventa giustapposizione, contaminazione e ricerca di materiali, che parte da una singolare organizzazione dello spazio.

Divano di Francesco Binfarè per Edra; cuscini di Blooming; poltrona di Charles & Ray Eames per Vitra e illuminazione di David Chipperfield per Viabizzuno. Tavolino di Isamu Noguchi per Vitra; cestino di Pierre Charpin per Alessi; calendario di Enzo Mari per Danese Milano e tavolino di Stefano Spessotto e Lorella Agnoletto per Ditre Italia. Parato di Misha Milano; mobile tv di Tm Italia; lampada di Achille Castiglioni per Flos e foto di Luigi Spina. Parato di Nobilis; teste di moro di Ceramiche di Santo Stefano; tende di Dedar; pavimento in Ceppo di Gre’ resinato di Alfamarmi; tappeto in trinagoli di marmo Carrara “C” e mero Marquinia di AlfamarmiCourtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

Una lettera d’amore alla città e alla storia del design

Il committente del progetto – un amministratore d’azienda, nomade per lavoro – ha da subito fatto presente la sua richiesta, ovvero quella di avere un appartamento «che fosse vicino all’aeroporto e, allo stesso tempo, lontano dal traffico del centro del capoluogo partenopeo», fa sapere l’architetto. Una casa dalle ampie metrature che potesse ospitare anche un nucleo familiare numeroso. «Ho lasciato carta bianca a Carmine, di cui mi fido ciecamente e, a cui in precedenza avevo già affidato il restyling della sede storica della mia attività e successivamente gli uffici di Napoli», racconta il committente. «Quando ho visto il progetto, così eclettico e ricco di materiali, mi è piaciuto subito». È stato amore a prima vista, proprio come quell’amore che omaggia la sua città. «Ho accettato le proposte di arredo di Carmine e ho imparato a capire il mio stesso gusto, molto simile al suo: entrambi ammiriamo il fascino degli anni Settanta», sottolinea. E qui, gli anni Settanta ci sono tutti, a partire dagli arredi. Ne sono un esempio l’iconica Lounge Chair realizzata nel 1956 da Charles e Ray Eames. Uno dei maggiori pezzi di design del XX secolo che, a partire dagli anni Cinquanta viene prodotto da Vitra. O, le storiche sedute firmate Cassina e il tavolo da pranzo che sono dei classici della Collezione Hommage à Pierre Jeanneret. Come spiegato da Cassina – sulla sua pagina web – “i richiami estetici sono il frutto di quanto l’architetto svizzero abbia fatto insieme a suo cugino Le Corbusier e, anche con altri architetti durante la realizzazione della cittadina di Chandigarh, in India, nel 1950”.

Divano di Francesco Binfarè per Edra; poltrona di Charles & Ray Eames per Vitra; illuminazione di David Chipperfield per Viabizzuno; tavolino di Isamu Noguchi per Vitra e cestino di Pierre Charpin per Alessi. Calendario di Enzo Mari per Danese Milano; tavolino di Stefano Spessotto e Lorella Agnoletto per Ditre Italia; lampadario di David Chipperfield per FontanaArte e tavolo Hommage a Pierre Jeanneret per Cassina. Sedie Hommage a Pierre Jeanneret per Cassina; madia di Kazuhide Takahama per Cassina; tende di Dedar e tappeto in trinagoli di marmo Carrara “C” e mero Marquinia di Alfamarmi.Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

Una sorta di agorà greca diventa il fulcro del progetto attraverso unode al più nobile dei materiali

Oltre alla selezione d’arredo degna di un collezionista, a fare bella mostra di sé è “l’agorà” – termine con il quale nell’antica Grecia si indicava la piazza principale della polis – che oggi si trasforma in una sorta di anticamera circolare composta da sedici pannelli scorrevoli in rovere massello, attraverso i quali si accede ai diversi ambienti.  Qui, il ceppo di grè resinato – utilizzato per la struttura compositiva – si innesta con forza nel legno del corridoio e dell’agorà, «con l’effetto di un tappeto», spiega l’architetto. A soffitto, muschio stabilizzato con inserti di pepe rosa e pepe nero, enfatizzano la forma circolare dell’ambiente. Infine, «materiali caldi e colori luminosi, si uniscono ai morbidi tessuti firmati Missoni, usati per rivestire i pouf», prosegue, «inoltre, il riscaldamento a pavimento esalta maggiormente la qualità del legno e rende piacevole anche il contatto a piedi nudi del ceppo di gré, che essendo trattato e resinato, risulta come vellutato». Questa domestica agorà diventa così uno spazio di condivisione e di molteplici attività, che permette l’accesso alla cameretta, al bagno, a una postazione computer e, infine, a una cabina armadio. Spostandoci poi nella zona notte, «il sapore coloniale della camera da letto e del relativo bagno, svelano la duplice natura di chi la abita. Da un lato il bagno sembra evocare la roccia e, dall’altro, la camera da letto è un micromondo oltre oceano, visto dagli occhi di un uccello migratore, che puoi trovare in cortile come ai tropici». A completare il tutto è l’esterno, un ambiente perimetrato da siepi e da piante tropicali.

Dall’esterno verso l’interno la casa è un continuum di colori e materiali. L’esterno è perimetrato da siepi e da piante tropicali, il muro con la zellige gialla, nasconde la doccia.Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

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    Divano di Francesco Binfarè per Edra; poltrona di Charles & Ray Eames per Vitra; illuminazione di David Chipperfield per Viabizzuno; tavolino di Isamu Noguchi per Vitra e cestino di Pierre Charpin per Alessi. Calendario di Enzo Mari per Danese Milano; tavolino di Stefano Spessotto e Lorella Agnoletto per Ditre Italia; lampadario di David Chipperfield per FontanaArte e tavolo Hommage a Pierre Jeanneret per Cassina. Sedie Hommage a Pierre Jeanneret per Cassina; madia di Kazuhide Takahama per Cassina; tende di Dedar e tappeto in trinagoli di marmo Carrara “C” e mero Marquinia di Alfamarmi.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    La storica Lounge Chair realizzata nel 1956 da Charles e Ray Divano di Francesco Binfarè per Edra; poltrona di Charles & Ray Eames per Vitra; illuminazione di David Chipperfield per Viabizzuno; tavolino di Isamu Noguchi per Vitra e cestino di Pierre Charpin per Alessi. Calendario di Enzo Mari per Danese Milano; tavolino di Stefano Spessotto e Lorella Agnoletto per Ditre Italia; lampadario di David Chipperfield per FontanaArte e tavolo Hommage a Pierre Jeanneret per Cassina. Sedie Hommage a Pierre Jeanneret per Cassina; madia di Kazuhide Takahama per Cassina; tende di Dedar e tappeto in trinagoli di marmo Carrara “C” e mero Marquinia di Alfamarmi.Eames per Vitra; divano di Edra con cuscini Blooming; elementi di illuminazione Viabizzuno; svuotatasche Ginori; mobile bar Baxter. Sullo sfondo Capitol Complex Chair è la celebre seduta dei classici della Collezione Hommage à Pierre Jeanneret; Fontana Arte Chandelier è la lampada a sospensione disegnata da David Chipperfield per Fontanarte.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Divano di Francesco Binfarè per Edra; illuminazione di David Chipperfield per Viabizzuno; tavolino di Isamu Noguchi per Vitra e cestino di Pierre Charpin per Alessi.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Divano di Francesco Binfarè per Edra; cuscini di Blooming; poltrona di Charles & Ray Eames per Vitra e illuminazione di David Chipperfield per Viabizzuno. Tavolino di Isamu Noguchi per Vitra; cestino di Pierre Charpin per Alessi; calendario di Enzo Mari per Danese Milano e tavolino di Stefano Spessotto e Lorella Agnoletto per Ditre Italia. Parato di Misha Milano; mobile tv di Tm Italia; lampada di Achille Castiglioni per Flos e foto di Luigi Spina. Parato di Nobilis; teste di moro di Ceramiche di Santo Stefano; tende di Dedar; pavimento in Ceppo di Gre’ resinato di Alfamarmi; tappeto in trinagoli di marmo Carrara “C” e mero Marquinia di Alfamarmi

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Madia di Kazuhide Takahama per Cassina; piatti di Laboratorio Paravicini; tende di Dedar e sgabelli di Patrick Norguet per Pedrali. Cucina di TM Italia; impastatrice di Dolce e Gabbana per Smeg e pavimento Neutra di Casadolcecasa.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Tende di Dedar e sgabelli di Patrick Norguet per Pedrali. Cucina di TM Italia; impastatrice di Dolce e Gabbana per Smeg e pavimento Neutra di Casadolcecasa.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Sospensioni di Louis Weisdorf per Gubi; letto e panca di Lyndon Neri e Rossana Hu per Molteni; comodini di Vincent Van Duysen per Molteni e poltrona di Marcel Wanders per Poliform. Pannelli scorrevoli di Glass Italia e parato di Misha.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Sospensioni di Louis Weisdorf per Gubi; letto e panca di Lyndon Neri e Rossana Hu per Molteni; comodini di Vincent Van Duysen per Molteni e poltrona di Marcel Wanders per Poliform. Pannelli scorrevoli di Glass Italia e parato di Misha. Specchio di Monica Armani per B&B Italia; pannello di Dimore Studio per Misha Milano e cquerelli di Riccardo Dalisi.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Poltrona di Jean Marie Massaud per Poliform; tavolino di Roberto Barbieri per Poliform; lampada di Vico Magistretti per Oluce e pouf di Missoni.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Poltrona di Jean Marie Massaud per Poliform; tavolino di Roberto Barbieri per Poliform; lampada di Vico Magistretti per Oluce e pouf di Missoni.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Sanitari Globo; mobile di ArteLinea; tappeto di Abyss e asciugamani di Missoni. Rubinetteria di Gessi; pavimento di marmo di Antolini e rivestimento in Ceppo di Gré resinato (tutto fornito da Alfamarmi).

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    Rubinetteria di Gessi Cono; sospensioni di Tom Dixon; vasca di AL Studio per Antonio Lupi e porta di Glass Italia.

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Sanitari Globo; mobile di ArteLinea; rubinetteria di Gessi; pavimento in marmo di Antolini e rivestimento in Ceppo di Gré resinato (tutto fornito
    da Alfamarmi).

  • Courtesy of Carmine Abate Architetto. Foto di Carlo Oriente

    Zellige marocchine di Galleria Elena e Pouf di Missoni.