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Il primo settembre 2022 segna la fine dello smart working semplificato della fase emergenziale che ha rappresentato una vera opportunità per dipendenti, Pubblica amministrazione e studi professionali, compresi quelli legali.

La legge di conversione del decreto Semplificazione ha introdotto nuove regole sull’obbligo di comunicazione dello smart working, ma soprattutto non avranno più valore le indicazioni del Governo, si torna all’accordo individuale come disciplinato dalla legge 81/2017. Come detto, a partire da domani saranno i datori di lavoro a dover stipulare accordi individuali con i singoli lavoratori. Inoltre viene semplificata la procedura di comunicazione da parte delle aziende, per cui il precedente obbligo di comunicazione dell’accordo individuale viene sostituito da una mera comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile.

Il datore di lavoro non è più tenuto ad allegare, alla comunicazione, l’accordo individuale di smart working, ma dovrà comunque conservarlo per un periodo di 5 anni dalla sottoscrizione così come previsto dall’articolo 19, comma 1, L. 81/2017. Nell’ipotesi in cui  il datore di lavoro sia tenuto a comunicare l’avvio dello smart working per più lavoratori, è possibile utilizzare la trasmissione massiva. L’obbligo di comunicazione dello smart working secondo le nuove regole potrà essere assolto entro il 1° novembre 2022. La mancata comunicazione prevede l’applicazione, da parte dell’Ispettorato del Lavoro, di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro, per ogni lavoratore interessato. Nota bene – le aziende che durante la pandemia avevano fatto le comunicazioni così come previsto dal decreto emergenziale, non dovranno rifarle, salvo cessazioni o modifiche.

In un primo momento sembrava restassero esclusi dalla proroga dello smart working le categorie fragili e i genitori con figli under 14. Il Ministro Orlando in extremis ha presentato in questi giorni, a Palazzo Chigi, la sua proposta per la proroga del lavoro agile a queste categorie che, in base a quanto appreso, sarebbe fino al 31 dicembre 2022. L’emendamento sarà presentato in sede di conversione del dl Aiuti bis al Senato. Di maggior fortuna godranno invece i comparti che hanno già contrattualizzato lo smart working nei mesi passati. Lavoratori del settore bancario, elettrico, meccanico, alimentare e le telecomunicazioni potranno continuare ad usufruire del lavoro agile secondo gli accordi già previsti per singola categoria. Invece i lavoratori che non hanno sottoscritto alcun accordo individuale dal primo settembre dovranno tornare a lavorare in presenza.