Nella zona precollinare torinese le cose iniziano a farsi interessanti, soprattutto per chi arriva da fuori città. Si resta lontani dal perimetro assai più trafficato del centro e s’inciampa in diversi ristoranti di livello, che meritano il racconto. “La concorrenza è tanta” ci racconta Elisa Hoti, chef del ristorante La Madia, che dopo qualche esperienza in altre insegne della prima capitale d’Italia ha preso per mano le cucine del locale di Corso Quintino Sella 85.
Elisa Hoti
C’è un piccolo concentrato di gusti della regione, ma è soprattutto il mare a condurre la partita del gusto. C’è sempre un vento, un respiro di salsedine nei piatti alla ricerca della freschezza, che si intensifica sulle portate di pesce. Venticinque i coperti, per un massimo di dieci in più.
Ristorante La Madia
Si faranno presto altri lavori strutturali per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente. In sala ci sono solo donne, in cucina c’è anche il figlio di Elisa, Fabio. Di origine albanese, Elisa rappresenta la capacità di integrarsi in un paese e farlo proprio, amarlo e darne una visione profonda, tale da spingerla alla decisione nel 2019 – poco prima dello scoppio della pandemia – di rilevare quello che era uno storico ristorante di Torino.
Spaghetti di Gragnano ai ricci di mare, polvere di aglio nero, tartare di scampo e profumo di lime
I sapori sono schietti, a volte accelerano, altre volte si concentrano. E poi ci sono dei grandi classici della cucina italiana che diventano vere e proprie rivisitazioni, con colori e sapori che raggiungono picchi d’intensità anche azzardarti. Da provare i Tortelli di coda alla vaccinara, il suo ristretto, spuma di caprino e olio all’ aneto, gli Spaghetti di Gragnano ai ricci di mare, polvere di aglio nero, tartare di scampo e profumo di lime, il Piccione con foie gras e more, il Polpo scottato con pappa al pomodoro, burrata e polvere di basilico. Polpo che, peraltro, è una delle materie prime più amate e dunque utilizzate dalla chef. La creatività della famiglia Hoti si palesa bene nei dolci come Il frutto proibito, la Mela di Biancaneve e il Monte Bianco. Chiude il cerchio una carta dei vini curiosa, non mancano etichette molto ricercate delle Langhe, della Champagne, dell’Austria e della Slovenia.
ristorantelamadiatorino.it
Cover: Scampi, mela e foie gras (photo credits Fabio Recrosio)
Erika Mantovan
Si impressiona e condivide, felicemente, il trasporto di un racconto e l’emozione che rimane vivida nel palato. Per la sua mente, non c’è nulla di più bello di una rappresentazione scritta dei pensieri in forma libera. Dopo la Laurea in Economia, gestione e sviluppo del Turismo, ha dedicato le sue energie a formarsi per scandire ogni momento della sua vita fatta di sorsi, viaggi, incontri, e ogni loro forma di cambiamento.