Numeri, affari e obiettivi del fondo americano RedBird che ha comprato il Milan
Il Milan ha cambiato casacca. Il fondo Elliot non è più il proprietario dei rossoneri che, per 1,2 miliardi di euro, sono passati nelle mani del fondo americano RedBird guidato da Gerry Cardinale. Nei giorni scorsi è stato firmato un contratto preliminare per il quale il fondo Elliott dovrebbe rimanere socio di minoranza con una quota intorno al 30%. La società ha battuto la concorrenza del gruppo del Bahrain Investcorp, interessato all’acquisto della formazione meneghina. “Onorati di far parte della storia del Milan, entusiasti di poterne scrivere il prossimo capitolo“, ha dichiarato Gerry Cardinale, numero uno del fondo d’investimento americano.
CHI È GERRY CARDINALE
Uomo d’affari con origini italiane, 53 anni, divorziato e risposato e un patrimonio personale da circa un miliardo di dollari. I suoi nonni erano italiani, emigrati poi negli States, a Philadelphia, dove Gerry Cardinale è cresciuto e ha studiato. Ha conseguito un honours degree all’Università di Harvard con lode, e ad Oxford ha conseguito un Master in filosofia, politica ed economia. Ha lavorato alla Goldman Sachs, di cui è diventato partner, per vent’anni dedicandosi al private equity, prima di “spiccare il volo” nel 2014 creando il fondo proprio: RedBird. Il primo contatto con la piazza milanese c’è stato ai festeggiamenti per la vittoria dello scudetto un piazza Duomo a Milano.
REDBIRD: UN FONDO DA 6 MILIARDI DI EURO
RedBird è una società d’investimento statunitense con sede a New York attiva nei media e nello sport. Il fondo gestisce un patrimonio da circa 6 miliardi di dollari, che dovrebbero presto arrivare a 11. Gli investimenti della società sono regolarmente affiancati da co-investitori, afferenti alla rete Entrepreneur & Family Office che coinvolge le famiglie imprenditoriali e dinastie finanziarie più facoltose d’America. Gli investimenti della società spaziano dai servizi finanziari, alle telecomunicazioni, ai media-tecnologia e a sport e beni di consumo. Il fondo di Cardinale detiene anche la Legends Hospitality, azienda che opera nella distribuzione di biglietti, nel merchandising, nella produzione e vendita di gadgets, e in servizi televisivi. Una serie di business legati tra loro in cui si integrerà anche il progetto “squadra di calcio”.
REDBIRD E LA PASSIONE PER LO SPORT
Il fondo da un po’ di tempo si sta dedicando a investimenti nel mondo dello sport. RedBird detiene, infatti, l’85% della squadra francese del Tolosa neo promosso in Ligue 1 e ha rilevato una quota di minoranza del Malaga della serie B spagnola, mentre negli Stati Uniti ha la maggioranza delle quote dei Boston Red Socks (baseball), dei Pittsburgh Penguins (hockey ghiaccio). Il fondo controlla direttamente Dream Sport, una piattaforma sportiva indiana specializzata in cricket. Lo scorso anno la RedBird ha investito 750 milioni di sterline per rilevare il 10% di Fenway Sports Group, proprietario dei Boston Red Sox e del Liverpool. All’operazione ha preso parte anche il campione del Nba e supermiliardario LeBron James, secondo il modello del co-investimento collaudato di RedBird. Non è chiaro se uno schema simili sarà utilizzato anche per l’acquisto del Milan. Nel contratto di compravendita potrebbe essere presente anche un vendor loan, ovvero un finanziamento che proprio Elliott concederà a favore dello stesso acquirente. La cifra, secondo alcune indiscrezioni riportate dal Sole 24 ore, sarebbe attorno ai 600 milioni.
IL PIANO PER IL FUTURO DEL MILAN: LA MEDIA COMPANY E IL MERCATO AMERICANO
Uno degli obiettivi di RedBird è costruire intorno al brand Milan una media company, in grado di estendere il è oltre gli incassi calcistici. Il piano prevede la ricerca, in futuro, di partner finanziari per le varie divisioni. L’esempio è quello del Real Madrid che, con l’accordo da 350 milioni con Sixth Street, è riuscito a valorizzare lo stadio Santiago Bernabeu. Il fondo ora dovrà concentrarsi sulla crescita del marchio Milan a livello internazionale, la vittoria dello scudetto può essere un volano ma per i mercati esteri sarà necessario riportare il club ai vertici del calcio europeo in Champions League. Il mercato di sbocco su cui si concentrerà RedBird è quello americano, dove la Serie A sta riscuotendo sempre più interesse.
PAOLO MALDINI RESTA AL SUO POSTO
Nel futuro del Milan c’è ancora posto per Paolo Maldini, uno dei principali artefici dello scudetto? La risposta dovrebbe essere positiva, il numero uno di RedBird, Gerry Cardinale, parteciperà presto a un vertice con gli uomini di mercato Paolo Maldini e Ricky Massara che hanno il contratto in scadenza. I due dirigenti rossoneri hanno già opzionato una serie di giocatori, da Origi a Renato Sanchez, e aspettano ovviamente indicazioni su come procedere in relazione al budget che sarà messo a disposizione. “Credo che nei prossimi giorni si concretizzerà la trattativa con il nuovo fondo proprietario – ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni -, anche se poi tra signing e closing passerà qualche mese. Io mi auguro che ci sia una situazione definita, in modo da poter affrontare il mercato che abbiamo davanti a noi con una proprietà chiara”.
IL NUOVO STADIO A SESTO SAN GIOVANNI?
Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport che Gerry Cardinale ha visitato il paesino dell’hinterland milanese per vagliare la possibilità di costruire lì lo stadio di proprietà dei rossoneri. “È stato da noi, ha voluto capire la potenzialità dell’area e dei servizi. Siamo a un quarto d’ora dal centro di Milano e da Linate”, ha detto il primo cittadino. L’impianto potrebbe sorgere nell’area ex Falck. “Qui, nel caso, saremmo pronti fin da subito – ha detto Di Stefano -. L’area è privata e il suo proprietario è d’accordo sulla cessione, l’amministrazione comunale è concorde. In altre parole: mancherebbero solo i via libera dei club. Qui non ci sono criticità e i costi sarebbero più contenuti. In 18 mesi potrebbe essere posata la prima pietra, mentre a San Siro non saprei”.
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