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Redazione 23 novembre 2022 20:49

Ci sono delle novità sulle misure contenute nella prima manovra finanziaria del governo Meloni. Dopo l’approvazione del disegno della legge di bilancio da parte del Consiglio dei Ministri, la bozza del testo di 136 articoli che viene trasmesso a Bruxelles e alla Camera dei Deputati dà maggiori dettagli su alcune misure. Ci sono tante conferme, ma anche diverse novità.

Le mance per camerieri e i Pos

Ci saranno meno tasse sulle mance ai camerieri. L’importo, che costituisce reddito imponibile, ora sarà tassato al 5%, sostituendo Irpef e le addizionali locali sul reddito. Il prelievo ridotto, che dovrà essere trattenuto dal datore di lavoro, si applica per una quota non superiore al 25% del reddito annuale e per un massimo di 50mila euro.

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Arrivano nuove esenzioni all’obbligo per consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat: secondo quanto previsto dalla bozza della manovra approvata in Cdm, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo, “sono sospesi i procedimenti e i termini per l’adozione delle sanzioni”.

Dietrofront sulle multe

Stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio. “In considerazione dell’eccezionalità della situazione economica – si legge nel testo – a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat. 

Flat tax con “paletto”

Si sapeva il limite dell’applicazione della flat tax al 15% sarebbe passato da 65mila a 85mila euro. Il testo della bozza della manovra però precisa che “il regime forfettario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100mila euro”. In questo caso è “dovuta l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite”.

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Pensioni con Quota 103, la sperimentazione

Sulle pensioni, nel disegno di legge di bilancio il governo ha deciso per Quota 103, ossia la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi. In via sperimentale per il 2023, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’Inps, nonché alla gestione separata “possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni”, definita ‘pensione anticipata flessibile’, si legge nel testo.

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In pratica, visto che le minime vengono alzate a 600 euro, la pensione anticipata – ossia Quota 103 – non potrà superare i 3.000 euro. Inoltre l’importo non potrà essere cumulato con altri redditi da lavoro occasionale se superano i 5.000 euro l’anno. Nella norma sono anche previste delle ‘finestre’ di uscita:

di tre mesi per i lavoratori privati e di 6 per quelli pubblici. Chi matura i requisiti il 31 dicembre 2022 dovrà perà attendere aprile, se è un dipendente privato, o agosto se lavora nel settore pubblico.

Le cartelle esattoriali

La pace fiscale è stata una misura molto sponsorizzata durante la campagna elettorale del centrodestra. Ora ci sono maggiori dettagli: sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, “i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro”, affidati agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015″. 

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Gli enti creditori, specifica il testo, “sulla base dell’elenco trasmesso dall’agente della riscossione, adeguano le proprie scritture contabili in ossequio ai rispettivi principi contabili vigenti, deliberando i necessari provvedimenti volti a compensare gli eventuali effetti negativi derivanti dall’operazione di annullamento”. Restano definitivamente acquisite, invece, “le somme versate anteriormente alla data dell’annullamento”. 

Il fondo per la “Sovranità alimentare”

C’è anche un fondo per la “Sovranità alimentare”, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026, ossia pari a 100 mln complessivamente. “Al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari – si legge nella bozza della manovra -, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Fondo per la Sovranità Alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026”.

L’aumento delle accise

Sale l’accisa sulle sigarette. Secondo la bozza della manovra aumenta la parte di accisa definita “importo fisso per unità di prodotto”: nel 2023 sarà di 36 euro per 1.000 sigarette – in pratica poco più di 70 centesimi medi per un pacchetto di 20 sigarette – per l’anno 2024 sarà 36,50 euro e, a partire dall’anno 2025, sarà 37 euro per 1.000 sigarette.

Assunti con reddito di cittadinanza: cosa succede

Decontribuzione al 100% se si assumono percettori del Reddito di cittadinanza. Un’altra novità prevista dalla bozza della manovra “al fine di promuovere l’inserimento stabile nel mercato del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza” ai datori di lavoro privati che, a decorrere dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, assumono lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è riconosciuto, per un periodo massimo di dodici mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. 

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Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico”. L’esonero è riconosciuto anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel 2023.

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