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L’evento Fashion4Ukraine ha celebrato la tradizione ucraina

Durante la Milano Fashion Week 2022 si è tenuto l’evento FASHION4UKRAINE, sullo sfondo dello showroom Pineider, nel cuore del quadrilatero della moda. Nel corso dell’evento è stata presentata una capsule collection di dieci abiti, progettati a Milano, ma cuciti e ricamati in Ucraina. Capi semplici ma raffinati, realizzati in cotone, lino e organza e decorati con i ricami della tradizione. La stilista è Inha Maksymyuk che in pochi mesi ha visto il suo progetto realizzarsi grazie al sostegno di molte aziende e professionalità italiane. All’evento erano presenti tre ricamatrici che hanno mostrato la loro arte di fronte agli ospiti e la onlus Save The children a cui andrà il ricavato della vendita degli abiti per aiutare il Paese devastato dalla guerra.

Questo evento è un inno alla speranza

Inha Maksymyuk

Foto: Aldo Castoldi

Milano Fashion Week Ucraina: arte e speranza con un intento comune

Noi abbiamo incontrato la stilista ucraina Inha Maksymyuk, una delle protagoniste di FASHION4UKRAINE. 

Come è nata l’idea di organizzare questo evento e cosa ha significato per lei?

L’idea di creare questo evento è nata quando il nostro presidente Zelensky ha dato notizia di tutti i bambini morti e di quello che stava accadendo. Ho preso a cuore questa notizia e mi fa molto male. Anche se vivo da 20 anni in Italia, fa parte della mia cultura, per questo volevo presentare e far conoscere a tutto il popolo, anche italiano, la nostra cultura e unire insieme l’arte moderna con quella antica, che ha una radice molto profonda.

Cosa ci può dire riguardo la scelta delle “modelle”?

Da anni ho lavorato nell’alta moda, ho collaborato con grandi stilisti e ho vissuto le sfilate, e questa volta mi piaceva l’idea di far presentare gli abiti da persone semplici, soprattutto in questo momento difficile.  Sono tutte donne e madri che hanno dovuto lasciare tutto e venire in un paese sconosciuto, magari trovare amici, ricominciare da capo. Volevo dare la speranza che si può fare.

Foto: Aldo Castoldi

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L’arte del ricamo rappresenta una tradizione millenaria ucraina. Che significato ha nella vostra cultura?

Ogni occasione ha il suo ricamo, dalla nascita alle nozze. Ce ne sono di diversi tipi, festivi e quotidiani, maschili e femminili. Si ricama anche per i matrimoni, come segno di buon augurio e inizio della nascita di una famiglia. Ricamare è anche segno di protezione. In questo momento difficile i nostri soldati indossano la vyshyvanka, la tradizionale camicia ricamata ucraina, come se fosse uno scudo protettivo. La vyshyvanka è come se fosse un DNA, è una cosa molto profonda.

Cosa ci può dire su di lei e sulla sua carriera da stilista? 

A me piace realizzare, ascoltare la persona e poterle dare ciò che rappresenta. Mi piacciono le cose molto armoniose e fini. Anche il ricamo dà questa idea di profondità, pulito e delicatezza, sia per uomo che per donna, ma in questo caso, nell’evento di oggi, solo per donna.

Foto: Aldo Castoldi