Tra le mele è l’esemplare più piccolo ma è gustosissima, con un sapore che va dal dolce all’acidulo in base alla varietà. Sul mercato è disponibile quasi tutto l’anno, è ricca di proprietà nutritive e dal 2006 ha avuto la denominazione Igp. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla Melannurca campana.
Perché si chiama annurca?
A testimoniare la produzione della Melannurca Campana ci sono dei dipinti antichissimi ritrovati negli scavi di Ercolano e in particolare nella Casa dei Cervi. È Plinio il Vecchio a parlarci della Mala Orcula, un frutto proveniente nei pressi del lago di Averno (sede degli Inferi che per questo veniva chiamato dell’Orco). Ci sono poi altre testimonianze che riferiscono come queste mele siano chiamate spesso orcole, da cui poi derivano i nomignoli anorcola e annorcola, fino a che nel 1876 il nome Annurca viene ufficialmente inserito nel Manuale di Arboricoltura di Giuseppe Antonio Pasquale ed è arrivato fino ai giorni nostri.
Metodo di produzione
Oltre all’area flegrea e vesuviana dove ha avuto origine, la melannurca si è poi diffusa anche in zone limitrofe, fino ad arrivare al casertano, dove si è radicata trovando territorio particolarmente adatto alla coltivazione. La zona di produzione oggi comprende 137 comuni appartenenti alle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno, nella regione Campania.
Nei terreni in cui si coltiva è ammesso un massimo del 10% di altre varietà di meli, proprio per preservarne la qualità. La particolarità dell’Annurca e della Rossa del Sud, consiste nel metodo di produzione. I frutti vengono raccolti a mano nella stagione annuale quando sono ancora acerbi e verdi e sistemati a terra nei cosiddetti melai, dove subiscono il tradizionale arrossamento. Il trattamento consiste nel disporle su uno strato morbido, girandole periodicamente in modo che ricevano la luce in maniera omogenea. Tale fase dura dai 20 ai 50 giorni e non deve protrarsi oltre il 15 dicembre. Il prodotto è disponibile fino all’estate. Gli unici mesi in cui non è possibile trovare questa varietà sono quindi settembre e ottobre.
Caratteristiche organolettiche
Rispetto alle altre mele, la Annurca si presenta più piccola, tonda ma leggermente schiacciata con la buccia sottile, la polpa bianca, compatta e croccante. Il gusto è succoso, con un sapore che va dal dolce all’acidulo rispetto alle varietà. Ne esistono infatti diverse tra cui le più popolari sono la “Sorgente”, caratterizzata da un aroma acidulo e dal colore rosso tipicamente striato di giallo-verde, e la “Caporale”, più dolce, e dal colore rosso punteggiato di bianco.
La denominazione Igp è arrivata relativamente da poco, nel 2006 e riporta la dicitura “Melannurca Campana”, immediatamente seguita dall’indicazione “Annurca” o “Rossa del Sud”.
A cosa fa bene la mela annurca?
Sicuramente conosci il detto Una mela al giorno toglie il medico di torno. Effettivamente questo frutto, a prescindere dalla verità, ha molte sostanze benefiche per la salute e la melannurca non fa eccezione. Ha infatti un’azione antiossidante e aiuta a contrastare il colesterolo; contiene le vitamine del gruppo A e C che rafforzano il sistema immunitario, la vista e la salute della pelle, ma è ricca anche di vitamine B1, B2, sali minerali, in particolare potassio, ferro, fosforo e manganese che contribuiscono a proteggere l’apparato cardiovascolare, mentre le fibre sono amiche dell’intestino, non solo perché sono utili al transito intestinale, ma anche per la presenza di cellulosa che favorisce la digestione. Infine questo frutto contribuisce alla funzionalità renale. Insomma, c’è più di un motivo per cui dare ascolto al popolare detto, o no?
Cosa sapere quando la compri
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia Melannurca Campana Igp, nelle varietà: Annurca e Rossa del Sud. Puoi trovarla sfusa oppure in imballaggi ma la confezione deve essere tale da consentire la chiara identificazione del prodotto.
Come usare la Melannurca Campana Igp in cucina
Oltre a gustarla così, quasi in un sol boccone, grazie alle sue piccole dimensioni, con la melannurca puoi realizzare confetture e ogni tipo di dolci da forno, come muffin, torte e crostate. Ma non solo: si ricava anche un ottimo liquore, e può essere utilizzata anche in ricette salate, come le bruschette di mele e brie. Con questa qualità di mela si ottiene anche un ottimo aceto di mele. La mela annurca è infine molto utilizzata anche per ottenere decotti, benefici per l’organismo.
Conservazione
Considerata la regina delle mele, la Melannurca Campana IGP si conserva fino a 15 giorni in frigorifero ma ti consigliamo di riportarla a temperatura ambiente prima di consumarla.