A due passi da Pisa, a San Giuliano Terme, la Locanda Sant’Agata è un antico casale tipico toscano, aperto nel 2010 e trasformato, attraverso una ristrutturazione sapientemente mirata e mantenendo l’anima autentica dell’edificio, in un accogliente boutique hotel.
Circondata da un parco di 5000 mq è una vera oasi di pace e relax per trascorrere un weekend ed è anche il punto di partenza ideale per visitare città come Pisa, Lucca, i borghi medioevali di Vicopiano e Buti, la Certosa di Calci e per un’esperienza rigenerante allo stabilimento termale Bagni di Pisa.
Locanda Sant’Agata, Junior Suite
Sono nove le camere, di diverse tipologie: sette (standard, superior e deluxe) sono collocate nella dimora principale, mentre le due junior suite si trovano all’interno della dependance, l’ex limonaia del casale ed hanno una doppia entrata, con ampie porte-finestre che si affacciano direttamente sul giardino. Tutte sono contraddistinte da pavimenti in cotto, soffitti con travi di legno a vista e arredi e lampade di design, che danno un tocco moderno allo stile country toscano.
Locanda Sant’Agata è gestita dalla famiglia Micheletti, da 35 anni nel settore della ristorazione, che per più di vent’anni ha condotto un ristorante nel centro di Pisa. I genitori sono Luca e Anna, quest’ultima si occupa dell’accoglienza e delle prime colazioni. Poi la figlia Elisa che amministra la parte commerciale e gli eventi, ma d’estate si trasforma anche in barlady creando e mixando cocktails da gustare nel delizioso dehors. Ai fornelli il figlio Nicola, mentre sua moglie Silvia è responsabile della sala, coadiuvata dal sommelier Francesco Fogli.
Nicola Micheletti
La cucina è uno dei punti di forza della Locanda: Nicola Micheletti, autodidatta, ha preso il testimone dal padre, un’eredità piena di preziosi insegnamenti, che lui ha sviluppato con il suo estro personale. Un talento nascosto che porta avanti con passione, studi, letture, ricerche sul campo, che si declina in piatti che in cui si ritrova la Toscana con i suoi prodotti genuini e schietti, ma anche la raffinatezza della cucina gourmet sia nell’aspetto che nel gusto.
“In cucina non si inventa niente, si riscopre dal passato e si rielabora con le tradizioni del momento” ci racconta Nicola. Il rapporto con i fornitori, per la maggior parte del territorio, è estremamente importante, così come lo studio delle varie fasi della filiera produttiva, che caratterizzano la creazione di un piatto, garantendone gusto e qualità e rendendolo anche etico. Per quanto riguarda le materie prime che provengono da più lontano, viene sempre utilizzato un criterio di altissima selezione, dando la precedenza alle piccole realtà. Tra i suoi piatti signature Rocher di Chianina, battuta del Giusti in crosta di pane alle erbette, soffice di Pecorino del Parco di San Rossore e tartufo nero; Gambero Incavolato, spaghetto Martelli, cavolo nero, crudo di gamberetti rosa e prosciutto di piccione; Cochinillo, maialino cotto dolcemente, miele, scorza nera, finocchio, crumble e carciofo.
Rocher di Chianina (photo credits Francesca Giagnorio)
Pescato di lenza
In carta anche l’interessante La Castagna, risotto Aquerello, castagne, mandorle e ricciola marinata; Seppie inzimino, ravioli di seppie inzimino con bietola, ketchup di mare e nero di seppia; Tagliatella del Folle, tagliatella al malto d’orzo con ragù del Folle di Lajatico, Black Angus marinato e la sua essenza; Pescato di lenza, filetto di pescato su zucchine, menta, cialda di mais, salsa verde; Opera Maestra, piccione di Lajatico arrosto, salsa cacciatora, il suo filetto marinato e patata al lime. Due i percorsi guidati: Essenziale composto da quattro portate ed Esperienza di cinque. Su richiesta, per entrambi i menù, viene effettuato l’abbinamento vini.
Nel 2020 nasce Tuscanicum, la dispensa dei Micheletti, con l’idea di creare una vetrina dedicata ai prodotti della Toscana. Il brand che abbraccia gli agricoltori e gli artigiani del gusto sotto un’unica etichetta, s’ispira alle tre T: Territorio, Tradizione e Terra. È possibile acquistare prodotti come distillati, sughi, pasta fresca e vini, ma anche lo speciale panettone “San Rossore” di Locanda Sant’Agata, insieme ad altre prelibatezze locali. Nicola Micheletti organizza periodicamente anche delle cooking class, per accompagnare gli ospiti in un viaggio alla scoperta dei prodotti locali e della gastronomia toscana.
locandasantagata.it
Isabella Radaelli
Giornalista gourmet, viaggiatrice e champagne addicted. Amo uscire a cena e scoprire nuovi locali, all’aeroporto mi sento già in vacanza e quando intraprendo un nuovo viaggio mi entusiasmo come se fosse il primo. Al ristorante o in qualunque altro luogo, non scelgo mai un posto a caso, perché seguo le regole del Feng Shui. Il mio motto è: “Andrò sicuramente all’inferno, ma che ci sia almeno un Relais & Châteaux”.