Come nasce un’icona? Difficile dare una risposta univoca. Prima di tutto, ci vuole il prodotto. Bello, innovativo, qualitativamente superiore, accattivante e “con l’anima”. Ci vuole il contesto giusta: fondamentale è la capacità del design di rispondere al desiderio del momento, che muta nel tempo. Occorre seguire di pari passo i cambiamenti, seguirne il flusso e riadattarsi alle esigenze del vivere contemporaneo. Complice poi, è senza dubbio la comunicazione vincente, tale da restare impressa per sempre e – perché no – un pizzico di coraggio, per andare oltre le convenzioni. È così che, negli anni Settanta, nasce Le Bambole: un Mario Bellini trentacinquenne disegna un’innovativa serie di imbottiti che appaiono come grandi cuscini morbidi in tutte le loro parti, e che passerà alla storia. Oggi B&B Italia presenta quella che è diventata una collezione di successo, in una versione radicalmente rinnovata. Cinquant’anni dopo, nuove scelte progettuali la rendono ancora più confortevole e sempre più sostenibile. Ripercorriamo insieme la storia di questa icona del design.
IERI
Sono gli anni ’60 e ’70: le donne hanno le spalle (e negli ’80 le spalline) sempre più larghe. La società sta cambiando, i grandi movimenti culturali e sociali si diffondono in tutto il mondo. Le donne italiane – e non solo – si emancipano, lottano per i loro diritti, seducono, con o senza reggiseno. È in questo contesto che nel 1972 nascono Le Bambole di B&B Italia (allora conosciuta come C&B) disegnate da Mario Bellini. Si tratta di una collezione di imbottiti rivoluzionari, che appaiono come una serie di grandi cuscini accostati in maniera quasi casuale, in linea con le trasformazioni dell’abitare in corso all’inizio di quegli anni. Segni distintivi: la morbidezza, la rotondità, l’armonia, l’elasticità. All’interno lo scheletro metallico garantiva solidità, mentre l’imbottitura in poliuretano permetteva di godere dell’abbraccio di ogni Bambola. Poltrone, divani e letti che segneranno un punto di non ritorno non solo per la loro estetica e la tecnica produttiva, ma anche a una comunicazione che resterà indelebile.
Dietro l’obiettivo c’è Oliviero Toscani, che fotografa Donna Jordan, una modella conosciuta alla Factory di Andy Warhol, che balla e ride a seno nudo, disinvolta e felice tra Le Bambole. Le immagini appaiono per la prima volta nei corridoi del Salone del Mobile del 1972 e vengono immediatamente censurate. Da allora quelle stesse immagini compaiono su riviste, vengono svelate in mostre ed entrano nei manuali di design. Un prodotto che passerà alla storia, e che nel 1979 conquista il Compasso d’Oro, rendendo Le Bambole protagoniste del design italiano e internazionale.
OGGI
«Sento di nuovo dentro di me il gusto di rideclinare questa famiglia, perché mi conferma che è tutt’altro che invecchiata, anzi, sta avendo una seconda vita rigogliosa e promettente, una rinascita fatta in grande, fatta con entusiasmo, con larghezza, con i decori e con gli originari gonfiori. Ne abbiamo recuperato il fascino, la sontuosa floridezza, la morbidezza», dichiara Mario Bellini. Così, da presenza costante nel catalogo B&B Italia da 50 anni, Le Bambole oggi si evolvono e diventano ancora più contemporanee. La versione rinnovata sceglie forme generose, curvy, sempre più femminili. La nuova gamma riparte dagli elementi di base: la poltrona Bambola, il divano a due posti Bibambola, il letto matrimoniale Bamboletto. Si aggiunge il divano a tre posti aggiornato per andare incontro alle abitudini di oggi, dotato di una seduta più profonda che gli fa meritare il nome Granbambola.
I nuovi rivestimenti
Oltre all’aspetto, il comfort è un elemento fondamentale del progetto. Anche oggi la morbidezza è garantita da una serie di acuti accorgimenti costruttivi nonostante la quantità di poliuretano utilizzato sia minima. La costruzione originaria si basava su una struttura metallica annegata nel poliuretano, ora i materiali utilizzati sono di ultima generazione. A partire dal polietilene di seconda vita che dà struttura, a cui si aggiungono elementi in poliuretano espanso ed elastomeri termoplastici che disegnano la geometria e definiscono comfort e traspirazione, il tutto inguainato da un sottorivestimento derivato da PET riciclato. Le scelte di materiali e costruttive fanno sì che ogni articolo nella nuova collezione Le Bambole risulti completamente disassemblabile e perciò facilmente riciclabile.
Sila è un nuovo tessuto sablé in otto nuance. «La variante di questa stoffa, quando in contatto con le mani, con le braccia, con il corpo, entra in empatia con la tua pelle ed è estremamente gradevole», afferma Mario Bellini. La sua natura irregolare e tridimensionale amplifica l’effetto di morbidezza attraverso una studiata irregolarità che sembra ricordare superfici naturali e spontanee. Questa sensazione inizia con la vista e si completa al tatto.
Altra novità il tessuto Manila, una stampa fiorata caratterizzata da grandi rose dal mood classico, un insolito contrasto capace di dare a ogni Bambola un abito totalmente inaspettato. Le Bambole si potranno rivestire anche in pregiata pelle Kasia, un pieno fiore morbidissimo e naturalmente segnato. Anche in questo caso tatto e vista saranno ugualmente appagati, per dare a ogni Bambola un aspetto ancora più elegante e raffinato. Comfort e bellezza convivono in un’icona del design. Oggi come ieri.