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Questo è il suo momento e non permetterà a nessuno di rovinarglielo. Tyra Banks, 48 anni, è appena apparsa, insieme ad altre super modelle del calibro di Heidi Klum, Alessandra Ambrosio e Candice Swanepoel, nella nuova campagna  Skims, la linea di lingerie creata da Kim Kardashian, 41 anni, i cui valori fondanti sono “inclusione e accettazione“, e questa informazione , come vedremo, non è marginale.

Ospite con la “stilista” ed ereditiera in una puntata del programma Hoda&Jenna, Tyra ha parlato dei concetti di bellezza e di “empowering” al femminile. Difendendo se stessa dalle accuse di essersi ritoccata con Photoshop in modo eccessivo durante il servizio fotografico, con l’obiettivo di apparire più magra e sottile.

tyra banks

Tyra Banks. (Willy Sanjuan/Invision/AP)

La difesa di Tyra Banks

«Per carità, tratto e sostengo questo tema da decenni», ha dichiarato piuttosto scocciata. «A quasi 50 anni appaio decisamente più “morbida” in questa campagna pubblicitaria, che credo sia abbastanza potente». Come il messaggio che vuole mandare.

Sotto, le due donne intervistate durante una puntata di Today

Molti, però, sono certi che Tyra Banks sia ricorsa a un uso di Photoshop «estremo e spaventoso»: per molti fan, Le foto di backstage scattate durante il giorno dello shooting «sono drammaticamente diverse» da quelle patinate e perfette poi apparse sui giornali.

Sotto, la campagna di Skims

«Queste foto sono mozzafiato», ammette un utente di Twitter, «ma Tyra sembrava già splendida naturalmente e questo editing è davvero inutile, oltre che eccessivo». Un altro si chiede «dove sia finito il vero corpo della Banks, vittima di un uso estremo di Photoshop».

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Altri ancora allargano il tema alla linea stessa di lingerie: «E meno male che Skims voleva veicolare concetti come inclusività e accettazione». Ancora una volta, sostengono in molti, il messaggio è fallito per la volontà di apparire ciò che non si è (più).

Sotto, uno dei Tweet che critica l’uso eccessivo di Photoshop.

Kim Kardashian ha insistito per convincerla a posare

Non spetta a noi analizzare con una lente d’ingrandimento se davvero Photoshop abbia stravolto il colpo della modella, prima donna di colore ad apparire da sola sulla copertina di Sports Illustrated Swimsuit, nel 1997 (e ci è tornata poi nel 2019).

Certo è che l’obiettivo della campagna non è stato centrato, viste le reazioni inviperite e deluse degli utenti social.

Eppure, dietro la campagna c’è stato uno sforzo mica da ridere: Kim Kardashian ha dovuto insistere parecchio per convincere l’ex modella a posare per lei e «uscire dal prepensionamento», come ha raccontato divertita l’ex top model. «[Kim] mi ha detto di avermi vista sulla copertina di Sports Illustrated, ma non si era accorta di quanto fossi realmente prosperosa e formosa», ha spiegato Tyra Banks.

«Vedendo poi il mio corpo dal vivo, mi ha spiegato che, inconsapevolmente, l’ho aiutata nel suo percorso personale di accettazione di se stessa». A quel punto, la loro conversazione «da un livello superficiale è diventata molto più profonda, e mi ha convinta a posare per lei».

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Anche Kim Kardashian è intervenuta sottolineando quanto il suo brand sia nato «proprio per supportare tutte le donne» nel loro percorso accettazione. Peccato che, stavolta, l’obiettivo sia stato centrato solo a parole.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA