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Il centrodestra e la risoluzione Casini: Draghi e una maggioranza che, ora, non c’è
Sono momenti di grande caos al Senato, le possibilità di elezioni anticipate a ottobre sempre maggiori
ROMA – Un voto di fiducia sulla risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini: «Il Senato, udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, le approva». Parole secche, senza possibilità di fraintendimento, che hanno messo i gruppi parlamentari davanti al bivio: sostenere Mario Draghi oppure no.
«Non ho molto altro da dire e chiedo sia posta la fiducia sulla proposta presentata dal senatore Casini» ha dichiarato Draghi nella sua replica. Dopo la sospensione della seduta per decidere il da farsi, si è stabilito appunto che i senatori si sarebbero pronunciati solo sulla risoluzione Casini.
Conti alla mano, fatti dagli stessi protagonisti, restituiscono un quadro in cui Mario Draghi non ha più una maggioranza a sostenerlo. L’opposizione del centrodestra, insieme al no del Movimento 5 stelle, certificherebbe la crisi – aprendo di fatto lo scenario delle elezioni anticipate in autunno. Lega e Forza Italia hanno inoltre chiarito la loro non partecipazione al voto.
Messo di fronte alla realtà dei fatti – ovvero al voto negativo – Draghi molto probabilmente salirà al Quirinale e confermerà le sue dimissioni al presidente Sergio Mattarella. Che farà quest’ultimo? Gli osservatori prevedono che gli italiani saranno chiamati al voto anticipato, probabilmente già all’inizio di ottobre.