guida-alle-bandiere-lgtbiq+:-chi-le-ha-disegnate-e-cosa-significano
Spread the love

Giugno è stato il Pride Month, il 28 abbiamo celebrato il Pride Day, e le bandiere LGTBIQA+ sono scese in piazza per celebrare una giornata dal significato fondamentale in tutto il mondo, per cancellare le discriminazioni. Ma anche per sensibilizzare il pubblico sulla lotta per l’uguaglianza e la dignità di tutti i gruppi rappresentati da queste sigle: lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali, queer, asessuali e tutte le identità e orientamenti. Ogni collettivo ha la sua bandiera e, per non fare confusione tra i tanti colori, abbiamo stilato questa piccola guida.

La nuova bandiera LGTBIQA+.

La bandiera LGTBIQA+

Tra le bandiere  LGTBIQA+, la popolare bandiera arcobaleno è quella che include tutti e tutto. È stata ideata da Gilbert Baker nel 1978. Ogni striscia di colore è associata a un concetto: vita (rosso), arancione (salute), giallo (luce solare), verde (natura), blu (serenità), viola (spirito). Ma non è certo l’unica bandiera che rappresenta il movimento. Dal 2018 si sta cercando di diffonderne una nuova versione, creata da Daniel Quasar per renderla più inclusiva, che include il marrone e il nero per rappresentare l’inclusione di tutte le etnie, così come il rosa, l’azzurro e il bianco, che rappresentano le persone transgender.

La bandiera transgender.

La bandiera transgender

Il disegno della bandiera transgender è stato creato da Monica Helm nel 1999. I colori blu e rosa rappresentano rispettivamente il maschio e la femmina mentre il bianco, al centro, rappresenta le persone in transizione, intersessuali e di genere neutro o indefinito.