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Ieri il Sindaco Nardella dismessi i panni da supereroe a difesa di Palazzo Vecchio, ha annunciato che la Fiorentina dovrà giocare fuori Firenze per due anni causa i lavori di restauro del vecchio, malandato ma monumentale Artemio Franchi.

Nessuno fino ad oggi era stato chiaro in merito. Si era parlato di ristrutturazione a blocchi modello Udine, si era parlato di un anno massimo fuori. Ma mai si era seriamente presa in considerazione l’ipotesi di due anni lontani da Firenze. Ciò comporterà un danno enorme, sia per la società, ma anche per i tifosi che saranno costretti o a rinunciare o ad andare a vedere la squadra del cuore lontano da Firenze. Con conseguenti sacrifici economici e non solo.

Le sorprese non sono finite

Temo però che le sorprese non siano finite qui. Io vedo nel comportamento del Sindaco una certa sicurezza: se lo si sente parlare sembra infatti che lo stadio sia pressoché ormai fatto e finito. Invece è passato un anno dalla presentazione del progetto vincente nel salone dei 500, ma concreti passai avanti non si sono visti, tranne che le solite chiacchiere.

Anzi semmai da allora son cambiate tante cose in peggio: il momento storico negativo che ha visto salire l’inflazioni a livelli che non si vedeva da anni con il conseguente rincaro del materie prime. Tutti eventi che hanno fatto lievitare i costi, cosicché i soldi del PNRR non basteranno a coprirli interamente.

Prima domanda dunque: chi coprirà i costi extra? Domanda che fin ad oggi l’amministrazione ha lasciato senza risposta alcuna. I dubbi e le probabile brutte sorprese però non sono finite. È stata sottovalutata, in primis dal Sindaco ma anche da tutta la stampa la lettera che l’Icomos internazionale, ovvero il Consiglio internazionale per la protezione dei monumenti, ha scritto al Ministero Della Cultura nel mese scorso, il cui contenuto è decisamente preoccupante per il futuro della ristrutturazione dello stadio di Firenze.

Si scrive nella lettera che la proposta progettuale, cosi come concepita, se pienamente attuata, nella pratica comprometterà pesantemente il capolavoro architettonico di Nervi. Violandone in maniera importante le curve architettoniche con un copertura che è completamente fuori contesto dal paesaggio architettonico e naturale che la circonda. In definitiva si scrive che il panorama di Firenze verrà  compromesso dal nuovo Franchi ristrutturato.

Una condanna a morte del progetto

Sono parole che suonano quasi come una condanna a morte del progetto e che in qualche modo stridono con la sicurezza di manifestata da Nardella. In mezzo a tutto questo c’è poi il silenzio della Fiorentina che sull’argomento stadio ormai non proferisce parola da mesi. Evidentemente scottata dalle tante promesse e trappole (vedi Mercafir) che l’amministrazione le ha fatto e teso. Anche in questo caso la realtà sembra essere diversa quella prefigurata da Nardella che invece non perde occasione di ribadire che c’è piana comunanza di intenti con la Fiorentina anche sul fatto di giocare in camp neutro per due lunghissimi anni.

Staremo a vedere, ma temo che le sorprese non siano finite.

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