draghi-e-di-maio-ad-algeri:-come-si-muove-l’italia-contro-i-ricatti-di-putin
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Redazione 10 aprile 2022 13:58

“L’impatto di questa guerra sulle famiglie italiane è devastante, non fortunatamente per l’aspetto militare ma sicuramente per l’aspetto economico”. A dichiararlo è il ministro degli Esteri Luigi di Maio che domani volerà insieme al Presidente del Consiglio Mario Draghi ad Algeri per stipulare un accordo sulle forniture di gas. Così l’Italia inizia il viaggio verso l’indipendenza dal gas russo e cerca nuovi partner da cui comprare il gas da inviare nelle case degli italiani.

“L’Ue – ha sottolineato il capo della diplomazia italiana – deve però stabilire, e lo stiamo chiedendo come governo italiano, un tetto massimo al prezzo del gas. Non possiamo pensare in questo momento storico di preferire le dinamiche speculative sui prezzi alla sicurezza delle nostre famiglie. Le nostre famiglie, così come le industrie, le imprese, non riescono a fronteggiare aumenti del 200% sulla bolletta elettrica. Il tetto europeo al prezzo del gas significa fermare le speculazioni che non sono legate oggi alle quantità, perchè stiamo ricevendo ancora tutto il gas dalla Russia. Sono legate a dinamiche speculative e finanziarie”.

Per questo domani mattina Di Maio sarà con il presidente Draghi in Algeria per firmare  un accordo importante sul gas, “un accordo che ci permetterà di fronteggiare gli eventuali ricatti russi sul gas”. “Purtroppo – ha aggiunto sempre di Maio – siamo in ritardo come paese dovevamo diversificare molto prima. Ma abbiamo tanti partner e amici nel mondo”.

La scelta dell’Italia non è solo strategica perchè serve smarcarsi dalle forniture russe perchè l’esposizione del Paese ad un ricatto è troppo grande e pericolosa. C’è però anche un tema etico quando lo stesso Premier Draghi dice che “pagare questi prezzi completamente diversi dai prezzi del gas mondiale, significa finanziare in un certo senso, in modo inconsapevole e indiretto, la guerra”. Da qui anche la volontà di guardarsi intorno perchè non è plausibile finanziare la guerra di Putin. Una delle opzioni prese in considerazione fino ad oggi era stata anche quella di un tetto al gas russo. Non ancora escluso perchè è solo di due giorni fa la discussione fra Draghi e il Primo ministro olandese Mark Rutte sul tema che, lo ha detto Draghi, “continueremo a esaminare”.