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Una storia di evoluzione, dedizione e sostenibilità lungo le sponde del fiume Piave.

Caseificio Tomasoni 13 maggio 2022 09:30

“I giovani d’oggi non vogliono più fare i lavori di una volta”. Quante volte avremo sentito pronunciare una frase di questo genere, magari da una persona anziana, che si è dedicata tutta una vita alla stessa professione con passione e impegno, lavorando duramente.

Questa affermazione, ormai quasi trasformata in un luogo comune, non si allontana molto dalla realtà dei giorni nostri, in cui prevale una forte mancanza di ricambio generazionale nel campo delle attività artigianali e di quelle a contatto con la natura e il territorio. Risulta ancora comune, nell’immaginario collettivo, l’idea che sia la scelta di determinati percorsi accademici e professionali a dare prestigio alla propria immagine o a determinare lo status sociale di un individuo. Tale fenomeno, che vede sempre più diffuso l’orientamento verso i cosiddetti lavori del futuro e un numero ingente di giovani allontanarsi dall’Italia, non solo sta portando alla scomparsa di un range di competenze nelle nuove generazioni, ma anche alla perdita di alcune tradizioni. Come se le storie di vita raccontate dai nostri nonni appartenessero solo al passato, senza che sia stato riservato loro uno spazio nel nostro presente, né tantomeno futuro.

Tuttavia, esistono ancora realtà che viaggiano controcorrente, come il Caseificio Tomasoni, che da oltre 65 anni tramanda il suo lavoro, i suoi valori e la qualità dei suoi prodotti di generazione in generazione.

Tradizioni e valori resistono al tempo

Prima di immergersi nella realtà di questa azienda, è importante immaginare una storia che poggia le sue radici tra filari di vigneti e infinite distese di campi avvolti nella natura, più precisamente lungo le sponde del fiume Piave, in provincia di Treviso: siamo agli inizi degli anni ’50 e nonno Primo Tomasoni, in sella alla sua inseparabile Lambretta, consegna ogni giorno la sua Casatella Trevigiana ai clienti della zona.

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La passione, la dedizione e l’importante aiuto della moglie Annamaria portano, dopo varie sperimentazioni, alla creazione di quello che sarebbe diventato il fiore all’occhiello dell’intera offerta di prodotti: la Crema del Piave, una vellutata e cremosa variante dello stracchino, il cui successo permette di trasformare il piccolo laboratorio caseario in un’azienda che, ad oggi, conta più di 50 dipendenti e produce più di 30 formaggi e semi-stagionati.

Un approccio circolare

Protagonista indiscusso è sicuramente il latte, raccolto in un raggio di soli 30-40 chilometri dallo stabilimento: i 400 quintali lavorati ogni giorno fanno parte di un processo produttivo che ruota intorno alla salvaguardia dell’ambiente. Il Caseificio infatti, diventato un punto di riferimento per la produzione di formaggi freschi e rimasto fedele ai metodi artigianali e tradizionali, inserisce la sostenibilità tra i suoi pilastri fondamentali. Filiera corta è la parola d’ordine per i figli di Primo e per la nipote, che oggi guidano l’azienda: la stretta collaborazione con gli allevatori di fiducia fa sì che esista un controllo a tutto tondo sull’intero processo, dai foraggi alla produzione, fino alla fase di confezionamento. L’attenzione verso il territorio è dimostrata inoltre dall’impiego di un moderno impianto fotovoltaico che utilizza solamente energia pulita proveniente da fonte rinnovabile, producendo un grande risparmio energetico. Con l’installazione di sistemi di compostaggio si riducono i rifiuti, con il sistema di depurazione biologica si riutilizzano, per irrigare i campi circostanti, le acque usate nei processi di lavorazione.

Più di 30 gustosi prodotti sulle tavole degli italiani

Se ogni passaggio per arrivare al risultato finale appare fondamentale, l’attenzione riservata alla materia prima è senza dubbio indispensabile: la salubrità della stessa, associata alle tecniche di lavorazione artigianali che la grande famiglia Tomasoni ha mantenuto e ottimizzato negli anni, sono gli elementi che hanno garantito nel tempo la qualità dei prodotti del caseificio.

L’offerta casearia propone, oltre alla Crema del Piave, articolo di punta dell’azienda, oltre 30 formaggi: freschi e delicati a base di latte vaccino, di capra e di bufala, stracchini, cremose robiole, ricotte, primi sali e semi-stagionati dal gusto più intenso.

È da considerare, inoltre, che dal percorso che parte dalla selezione di un latte esclusivamente veneto e arriva alla scelta di un confezionamento tradizionale – si pensi che ogni stracchino viene rigorosamente incartato a mano – si delinea un grande interesse nelle esigenze del consumatore, sempre in evoluzione. Da qui, l’introduzione, oltre alle linee classiche, di una linea di formaggi biologici, di capra e light, su cui il caseificio ha investito per garantire una gamma di prodotti ad alta digeribilità. Non ultimi, i formaggi senza lattosio, dedicati ai clienti intolleranti.

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Novità 2022: lo shop online

Si sa, le abitudini dei consumatori sono in continua evoluzione, ma con la pandemia il cambiamento è risultato sempre più evidente e lo scenario mostra un forte cambiamento nell’ambito degli acquisti. È così che il Caseificio Tomasoni ha deciso di introdurre dal 2022 uno shop online all’interno del proprio sito internet, con l’obiettivo di regalare un’esperienza di marca a 360 gradi e rispondere al meglio alle nuove esigenze di clienti sempre più digitali. Grande attenzione è riservata ad un packaging che garantisce la freschezza del prodotto acquistato: contenitori isotermici manterranno il freddo inalterato durante l’intero processo di consegna.

L’inserimento di questa novità rappresenta un valore aggiunto di un sito web già accattivante grazie non solo alla linea di prodotti nella loro esclusiva confezione che richiama il paesaggio – il fiume Piave, la chiesa di Breda del Piave, paese in cui è situata l’azienda, e il panorama rurale – ma anche per la presenza di una sezione interamente dedicata a gustose ricette da realizzare con i prodotti del Caseificio Tomasoni.

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