“Sono venuto a Milano per ciclismo molte volte, da qui partivano la Milano Sanremo, la Milano Busseto, la Milano Torino” racconta Francesco Moser, “sia io che i miei fratelli siamo nati e cresciuti in Valle di Cembra, Trentino, secondo le usanze contadine. Sin da piccoli abbiamo avuto a che fare con la vigna, nostro padre era un uomo di campagna, faceva vino. Non possedevamo molti ettari e a quel tempo conferivamo le uve alla cantina sociale. Il vino che producevamo era esclusivamente per uso famigliare”.
Il racconto di Francesco Moser lascia la sala del Ristorante Berton, la cucina stellata di Andra Berton a Milano, in totale silenzio. Parla il campione, l’uomo che incarna il mito, ora non più solo l’eroe della bicicletta ma il vignaiolo dalle radici profonde, indissolubilmente legate a un territorio unico come il Trentino e la Valle di Cembra. “Quando vincevo le gare erano in molti a raggiungerci in cantina. Non credo fosse perché vincevo (sorride n.d.r.), probabilmente solo perché era l’occasione per bere un po’ del nostro vino”.
La Cantina Moser Trento, situata presso Maso Warth, è un’antica tenuta vescovile circondata da un anfiteatro di vigneti, esposta sulle colline di Trento. Nata nel 1979 dall’esperienza di Diego e Francesco Moser (sin da adolescenti si dedicarono al lavoro in vigna, le prime bottiglie risalgono infatti agli anni ’70), è oggi condotta dalla seconda generazione Moser, con Carlo, direttore, e Matteo, figlio di Diego, enologo. Un’azienda agricola rinnovata, giovane e moderna come sottolinea lo stesso Carlo Moser, la cui produzione enologica è frutto di competenze tecniche innovative volte alla ricerca della qualità, attingendo sempre dal quel retroterra culturale riferito alle proprie origini per costruire con passione e un costante lavoro di ricerca, una produzione di eccellenza.
Un team di agronomi, viticoltori e cantinieri che dalla vigna alla cantina, valorizzando la vocazione dei terreni e la genuinità delle uve, danno vita alla linea Trentodoc Metodo Classico (80.000 bottiglie), realizzata con le migliori uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti da due delle zone più vocate del Trentino, e alla linea di vini fermi Warth (70.000 bottiglie).
È la nuova etichetta Blauen Trentodoc Blanc de Noirs Extra Brut 2015 presentata da Carlo e Matteo Moser, che arriva dopo il grande successo del Trentodoc 51,151, il Metodo Classico 100% Chardonnay prodotto dalla famiglia Moser per la prima volta nel 1984 e il cui nome celebra il Record dell’Ora conseguito da Francesco Moser a Città del Messico proprio in quell’anno, a suggellare l’attitudine all’eccellenza per vini che si esprimono calzando alla perfezione il concetto di “vini alpini”. La nuova punta di diamante dell’azienda è un Trentodoc Extra Brut monovitigno Pinot Nero affinato 72 mesi sui lieviti, prodotto dai migliori vigneti di Maso Warth.
“Questo vino racconta la nostra passione vignaiola” spiega Matteo Moser, enologo e agronomo della cantina, “le uve Pinot Nero provengono da un unico vigneto, il Dòs dei Cedri, da vigne degli anni ‘80 allevate a pergola trentina. È un terreno particolarmente vocato, situato sulle colline di Trento a 350m sul livello del mare, costituito da pietra Dolomia, che conferisce al vino grande freschezza e sapidità. In cantina vinifichiamo il Pinot Nero in acciaio prima di farlo riposare in bottiglia per un lungo periodo di affinamento. Questo ci permette di valorizzare le caratteristiche del territorio e mantenere inalterate le proprietà organolettiche tipiche del vitigno. Il Blauen è nato sotto una buona stella; ci sta già dando molte soddisfazioni”.
Se 51,151 è un numero evocativo simbolo di una vita di successi, sacrificio e caparbietà che ha contraddistinto il raggiungimento di un traguardo storico nel mondo del ciclismo e dello sport, con il Blauen l’azienda coltiva l’ambizione di garantire uno standard sempre più elevato e costante.
“Questo Trentodoc Blanc de Noirs 2015 è un vino a cui teniamo molto. È frutto della nostra esperienza di oltre trent’anni nella spumantistica e di una meticolosa ed instancabile dedizione, sia in vigna che nei lunghi anni di affinamento in cantina. Abbiamo cercato un nome evocativo che richiamasse istintivamente agli acini di Blauburgunder. Il contrasto tra i toni blu scuri violacei dell’uva e il giallo paglierino con riflessi bronzei del vino ci ha dato l’ispirazione per la costruzione della nostra etichetta, che simboleggia la luce nel buio, la stella nella notte, il Blanc De Noirs” racconta Carlo Moser.
Blauen Trentodoc Blanc de Noirs Extra Brut 2015
Raffinatissimo e autorevole, luminoso e distensivo, Blauen è un sorso intenso e riconoscibile naturalmente Trentodoc. Le sole uve di Pinot Nero, selezionate con cura e vendemmiate a mano, vengono vinificate in acciaio senza fermentazione malolattica. L’affinamento in bottiglia si svolge su un periodo di 72 mesi, a cui segue un ulteriore anno di riposo. Blauen è un metodo classico dai sottili profumi minerali e dalla vibrante freschezza. La finezza carbonica esalta la cremosità di un palato elegantissimo, in perfetto equilibrio con un naso che si muove tra suggestioni di agrumi, erbe aromatiche, cedro, roccia e sale. Bottiglia prodigiosa, di grande struttura e gastronomica attitudine, prodotta in soli 3.000 esemplari.
mosertrento.com
Photo credits Franz Perini
Giovanna Romeo
Custode dell’assaggio, scrittrice per indole, globe trotter per passione. Milanese doc e mamma a tempo pieno, tra una cena gourmet e una passeggiata tra i filari. Master Sommelier Alma Ais ed Esperto Assaggiatore Onav, sogno di vivere in Provenza sorseggiando Rosé.