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La XXIII Triennale di Milano presenta un percorso su quello che ancora “non sappiamo di non sapere”.

Una costellazione di mostre e di progetti, una mescolanza di menti – designer, architetti, artisti, scienziati, filosofi – un dialogo tra oltre 40 Paesi per interrogarsi sull’ignoto. Un’indagine corale che spazia dai misteri del cosmo all’origine della nostra coscienza, Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries è il titolo della XXIII Esposizione Internazionale di Triennale Milano (fondazione che nel 2023 festeggia il centenario), e inaugura il 15/7. 

Sviluppato dallo studio d’architettura Big con Icon Build e Nasa, Project Olympus, 2020, è il modello della prima base permanente sulla Luna. In mostra alla XIII Triennale di Milano.

Courtesy ICON + BIG – Bjarke Ingels Group.

Promossa con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la manifestazione prevede una mostra tematica curata, emblematicamente, da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea, che affronta tematiche tra cui la gravità, considerata “il più grande designer”, le mappe, 

le nuove sfide dell’architettura e ospita installazioni di grandi artisti (Refik Anadol, Bosco Sodi e Tomás Saraceno tra i vari) e quattro listening chambers dove ascoltare le spiegazioni di scienziati. L’allestimento, curato da Space Caviar, è in materiali organici, molti derivati da sottoprodotti dell’industria agroalimentare.