10-nuovi-brand-sostenibili.-tra-design,-moda-e-hi-tech
Spread the love

Come vivere in maniera sostenibile? Partendo dalle piccole cose. Gli oggetti che accompagnano la nostra quotidianità possono rivelarsi volano di una rivoluzione planetaria. O, perlomeno, innestare la miccia del cambiamento reale. Moda, design e tecnologia sono i nostri più fedeli e assidui compagni e di vita, indossati e utilizzati davvero tutti i giorni. Ed è proprio da questi settori che arrivano nuove idee sostenibili. Progetti che nell’intera filiera produttiva hanno a cuore la salvaguardia del Pianeta, che utilizzano materiali ecologici, che sostengono coi ricavi delle vendite iniziative etiche e ambientaliste, che sono anche molto belli. Ne abbiamo selezionati 10 favoriti.

Partiamo dal design: come le creazioni del marchio G.Binsky, fondato dalla brasiliana Gabriela Bins – oggi di stanza a Londra – che prima ha lanciato una serie di collezioni di gioielli fatti a mano con materiali antichi come ferro, rame, bronzo e oggi inaugura anche una linea di accessori per la casa scultorei e tattili, nati dalla sua passione per l’arte ceramica. Donando così nuovo appeal a una tecnica antichissima. 

Tazze in gres nero satinato hand-made di G.Binsky

Orecchini Dance of Waves in ceramica e metallo, G.Binsky

Portaincenso Ventania fatti a mano in ceramica di G.Binsky

L’architetta italiana Alessandra Negri – con esperienze internazionali nel mondo del retail come interior designer per alcuni noti fashion e luxury brand – è la fondatrice e designer del marchio Gōngzuò. Il termine in cinese pinyin significa ‘lavoro’ e Negri l’ha ideato per produrre giacche, da lavoro appunto, unisex e ipercolorate, con una forte attenzione ai materiali, che sono rigenerati e sostenibili. Durante il primo lockdown, ha anche ampliato la collezione con una serie di mobili in ferro e plastica riciclata, dalle linee geometriche e dalle cromie accese. Funzionali e passe-partout come i suoi indumenti. Ai capi oggi si aggiungono anche una collezione di shopping bag e una di costumi da bagno, per lui e per lei, bicolor e di ispirazione anni ’90. 

Giacca in cotone giallo e grigio di Gōngzuò

Piercarlo Quecchia

Servomuto in ferro e plastica riciclata di Gōngzuò

Gōngzuò

Lampada da terra Hǎi di Gōngzuò

Gōngzuò

Cross-mediali sono anche gli svedesi Axel Landström e Victor Iskasson Pirtti, fondatori dello studio Lab La Bla, che lavora con materiali di scarto, come rame, legno, ferro, ma anche pigmenti e patine, per creare collezioni di arredi. Ma porta avanti anche una ricerca sperimentale e artistica sulla sostenibilità e sui materiali naturali. Nel 2020 ha collaborato alla capsule collection AWSSXX, una linea di abbigliamento da uomo in tessuti sostenibili. Al momento il duo sta lavorando a una nuova serie di vetri soffiati in steli d’albero di recupero scavati da funghi e termiti, oltre che a due mostre personali in Nord Europa.  

La BBQ Chair con legni e patine di scarto, dello studio svedese Lab La Bla

Lab La Bla

Lo sgabello Prospective Seat in tubi di ferro da carottaggio in miniera, di Lab La Bla

Lab La Bla

Questi sono esempi emblematici di come spesso i nuovi brand leghino un’attenzione ambientalista ad un approccio multidisciplinare, fatto di commistioni tra gli ambiti produttivi e di miscellanee creative. Tra questi, c’è anche Nomad. Il brand si è fatto conoscere durante la design week di Milano ad Alcova, è creato da Jutta Werner, architetta di formazione e poi designer e consulente per varie aziende tra cui Dedon e Ligne Roset. La sua filosofia è: “l’estetica della semplicità” e Jutta l’ha trasformata in idea ideando un marchio di tappeti artigianali, realizzati in India, Germania e UK con una forte motivazione etica. Nell’ottica di produrre meno e meglio, Nomad realizza tappeti esclusivamente in materiali naturali o riciclati. Emblematico della collezione è il Candy Rug, pluripremiato: le sue frange sono, infatti, realizzati con scarti di involucri di caramelle, un’idea vista e trasformata in India. Oggi Jutta aggiunge alle collezioni anche una una di borse in tessuto.