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Art. 46: respiro dei costituenti cattolici e Cisl

Nei prossimi giorni la CISL, come detto dal Segretario Luigi Sbarra, ha annunciato la presentazione di un disegno di legge atto a realizzare concretamente quanto stabilito dall’art.46 della nostra Costituzione.

L’articolo

Ecco cosa dice l’articolo in questione: ”Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.

Tale iniziativa riprende e valorizza la linea già portata avanti dai costituenti ispirati alla dottrina sociale della Chiesa ovvero armonizzare la presenza pubblica nell’economia con il principio di “sussidiarietà orizzontale”.

È bene ricordare che la visione economica dei costituenti non era univoca ed omogenea, visto che si confrontavano diverse opzioni: liberista pura, collettivista, sussidiaria. Mentre sullo sfondo di una storia passata, ma recente, rimaneva il profilo del corporativismo fascista, molto diverso dallo spirito delle arti medievali, perchè tutto incentrato hegelianamente sull’unità sociale e nazionale “nello Stato”.

L’idea

La proposta concerne la presenza dei lavoratori nelle aziende a livello consultivo, gestionale, economico- finanziario, organizzativo.

Fa estremo piacere che, entro un panorama socio-politico non particolarmente coraggioso, la CISL, recuperi in pieno lo spirito dei padri fondatori e dei costituenti (es. Pastore e Cappugi).

Tutto ciò dimostra come la “buona politica” passa anche dal recupero attivo e propositivo del ruolo dei corpi intermedi.

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