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(Adnkronos) – In Georgia sono già 25 mila. Gli aerei per il Kirghizistan sono pieni. Erevan, la capitale dell’Armenia, viene ormai chiamata sui social “la piccola Costantinopoli”, in riferimento all’ondata di emigrazione verso Istanbul negli anni venti del secolo scorso. Sono queste le strade scelte dalle migliaia di giovani russi contrari alla guerra che hanno deciso di lasciare il loro paese, racconta il ‘Moscow Times’.

Con lo spazio aereo europeo chiuso, i biglietti aerei per Dubai o Istanbul alle stelle o introvabili, molti hanno scelto di partire per le ex repubbliche sovietiche. Sono giovani come Kirill Shamiev, 29enne di San Pietroburgo, che ha avuto paura di venir mandato al fronte o di una possibile legge marziale. Ha preso un volo per Yekaterinburg negli Urali e da lì è volato a Bishek, capitale del Kirghizistan. Tanti lo stanno imitando. Un reporter del Moscow Times è salito su un volo stracolmo per Bishek, con i 400 posti in maggioranza occupati da russi. All’aeroporto si vedono ovunque ragazzi russi o famiglie di giovani russi di classe medio alta con i bambini. Alberghi e ristoranti sono pieni di russi appena arrivati. Qui i russi non hanno bisogno di visto, la vita costa poco, si parla russo ed eventualmente si può proseguire il viaggio per l’Europa.

“La guerra è ovviamente oscena”, racconta il 26enne Ilya Yaroshenko, investitore in criptovaluta fuggito a Bishek da San Pietroburgo. L’anno scorso è stato anche in carcere per aver manifestato a favore del dissidente Alexei Navalny. Si è deciso a partire, racconta, dopo aver parlato con i suoi genitori. “Dicevano che Putin ha ragione e che si tratta di un’operazione rapida per distruggere i fascisti ucraini. Questo mi ha fatto capire come tutto sia sottosopra”, ha detto.