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Uno Stato spaccato in nome delle pensioni
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Uno Stato spaccato in nome delle pensioni
In tutta la Francia sono stati condotti centinaia di arresti a seguito delle manifestazioni che si fanno sempre più violente
Uno Stato spaccato in nome delle pensioni
In tutta la Francia sono stati condotti centinaia di arresti a seguito delle manifestazioni che si fanno sempre più violente
PARIGI – Da un lato e dall’altro si urla alla democrazia. Ma in Assemblée nationale è stato forzato il passaggio di un disegno di legge senza che i parlamentari potessero esprimersi. Sostenitori e oppositori ai macronisti ricevono minacce di morte sui social e per le strade si verificano scontri tra cittadini e polizia.
In diverse città dell’Esagono, prima fra tutte Parigi, studenti, lavoratori e pensionati sono scesi in strada accusando il presidente Emmanuel Macron di essersi «chiuso in un bunker» e pretendendo le sue dimissioni e quelle della premier Élisabeth Borne. Nate tutte pacificamente, le proteste, con il passare delle ore, sono quasi tutte degenerate, in particolare a causa della presenza di gruppi black block.
Dai video infatti è possibile vedere più agenti su una sola persona. Tirare calci anche alla testa e manganellate. In un filmato condiviso dal tabloid francese Brut, per esempio, si vede un agente afferrare una donna per il cappuccio della felpa. Lei, molto giovane, non riesce a respirare e cerca di tirare via dal collo il tessuto che le blocca il fiato. Il video in questione mostra momenti di guerriglia violenti a tal punto che la visione è sconsigliata agli utenti più sensibili.
Centinaia di arresti – Lato cifre, stando a LeParisien 64 persone sono state fermate venerdì sera a Parigi e 122, tra cui dodici minorenni, nella serata di sabato.
Guardando a tutta la Francia, in totale la notte scorsa sono stati portati via dalla polizia 169 manifestanti. Per quanto concerne il bilancio dei feriti non sono ancora state emesse delle cifre.
Nuovi scioperi e iniziative – Il traffico ferroviario francese è stato estremamente perturbato negli ultimi tre giorni. A partire da venerdì mattina, infatti, a livello nazionale sono rimasti fermi due convogli su tre.
Per dare ulteriore filo da torcere al governo, alcuni militanti sindacali hanno occupato nelle scorse ore il casello dell’autostrada A1, che connette Lilla a Parigi, e lasciano passare tutte le auto senza alcun pagamento. A Parigi centinaia di manifestanti stanno nel frattempo occupando un intero centro commerciale.