Case galleggianti, il futuro è sempre più vicino. Un mercoledì sera a Panama City, cani robotici hanno accolto gli ospiti all’ingresso della sala conferenze di un hotel dove si stava tenendo una festa. All’interno, postazioni di realtà virtuale trasportavano gli utenti in luoghi lontani centinaia di chilometri, ragazze vestite con tute spaziali soffiavano bolle da pistole a raggi X e i partecipanti alla festa erano incoraggiati a vestirsi con abiti retro-futuristici, un consiglio che in molti hanno seguito in mood creativo. Anche se la musica martellante e le luci strobo avrebbero potuto essere scambiate quelle di un club di Miami, il messaggio della festa era chiaro: il futuro è qui.
La serata ha dato il via all’evento di lancio, una due giorni organizzata da Ocean Builders, un’azienda panamense che si occupa di tecnologia per l’innovazione oceanica. “La mia missione per questa sera è condividere con voi una visione per un futuro positivo”, ha detto Grant Romundt, amministratore delegato di Ocean Builders, a una folla di centinaia di persone che riuniva potenziali acquirenti e partner commerciali. In questo mondo ideale, le città non sarebbero limitate alla terraferma, ma sarebbero altrettanto confortevoli; le case restituirebbero all’ambiente, invece di prendere soltanto; e la tecnologia trasformerebbe un edificio precedentemente usato solo come rifugio in una dimora vivibile e ottimizzabile. E tutto questo sarebbe possibile con la punta di diamante dell’azienda, la casa che centinaia di persone sono volate a vedere: il SeaPod.
Nell’ambito di una tendenza crescente nella progettazione urbana nota come seasteading, il SeaPod è la prima casa galleggiante eco-restorative al mondo. Con una forma simile a quella di un lecca-lecca gigante, il baccello è sostenuto da tubi d’acciaio riempiti d’aria che spingono la struttura in alto da sotto le onde. Questa tecnica, sviluppata dal presidente e responsabile dell’ingegneria di Ocean Builders, Rüdiger Koch, mantiene la casa sostanzialmente più stabile rispetto a un’imbarcazione che galleggia direttamente sull’acqua, rendendo più confortevole la vita nell’oceano. All’interno, un anello intelligente personalizzato controlla oltre 150 tecnologie smart, consentendo ai proprietari di configurare la casa in base alle loro specifiche preferenze, ad esempio la musica da ascoltare quando entrano. L’azienda spera inoltre che, a mano a mano che le comunità SeaPod si formeranno in superficie, quelle marine fioriranno più in basso, sviluppandosi sull’acciaio, come una barriera corallina artificiale.
Se può sembrare un mix di molti concetti diversi – una casa intelligente, una casa galleggiante, una casa ecologica – è perché lo è. “In pratica sto creando il mondo in cui voglio vivere”, dice Romundt ad AD. Per quattro anni ha vissuto in Canada in una casa galleggiante più tradizionale che aveva arredato con tecnologie smart, e si è subito innamorato di questo stile di vita, desiderando condividerlo con gli altri. “L’unica ragione per cui sono partito è stata quella di venire a Panama per costruire la casa galleggiante dei miei sogni”. Il giorno dopo la festa, i partecipanti all’evento di lancio hanno potuto vedere questa fantasia diventare realtà, quando Ocean Builders ha presentato ufficialmente il primo SeaPod completato.