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Redazione 06 marzo 2022 08:05

Da un lato l’Ucraina, che chiede di chiuedere il suo spazio aereo, dall’altra la Russia, che potrebbe consderare questa decisione come un vero e proprio atto di guerra. Un bivio complicato che potrebbe avere risvolti terribili, come un conflitto mondiale, con Mosca in contrapposizione alla Nato. A spiegarne i motivi è l’ammiraglio Mike Mullen, che dal 2007 al 2011, sotto George W. Bush e poi Barack Obama, è stato il capo di stato maggiore congiunto, la carica militare di più alto rango degli Stati Uniti: “Con una no-fly zone sui cieli dell’Ucraina la possibilità di un conflitto tra la Russia e la Nato aumenta significativamente”.

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 “Se un aereo russo tenta di entrare nei cieli dell’Ucraina – ha spiegato Mullen al Corriere della Sera – ti ritrovi con aerei della Nato a contatto con quelli russi e una delle regole d’ingaggio è: posso sparargli? E una volta che li abbatti, sei in una qualche versione di una guerra con la Russia. È per questo che stiamo evitando la no-fly zone. Se fossimo in guerra con la Russia potremmo metterla in piedi, ma non penso che succederà a breve”.

“È stato e sarà sempre difficile entrare nella mente di Putin – prosegue l’ammiraglio – Ci sono tre assi dell’invasione e penso che, alla fine, come minimo, Putin controllerà Donetsk e Lugansk. Il secondo asse è il porto di Odessa e il Mar Nero, vitale per i commerci e possibile seconda area d’attacco verso nord-ovest. Il terzo asse, cruciale nella sostanza e percezione, è Kiev. Se raggiunge tutti e tre gli obiettivi, 190.000 truppe, seppur tante, non gli bastano a controllare il Paese. Il livello di resistenza è stato straordinario e ha un leader straordinario – sono stato circondato da leader per tutta la vita e Zelensky è straordinario -: questo ha cambiato il gioco e dobbiamo aiutarli”, conclude.