Mattarella ha sciolto le Camere. Si vota il 25 settembre
«Era l’ultima scelta da compiere» ha osservato il presidente. Il governo proseguirà nella gestione degli affari correnti
ROMA – Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i presidenti dei due rami del parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, che è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri.
Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai presidenti del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei deputati Roberto Fico dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.
Mattarella: «L’ultima scelta da compiere» – Lo scioglimento anticipato delle Camere, ha dichiarato Mattarella, «è sempre l’ultima scelta da compiere specie se, come in questo momento, ci sono davanti alle Camere importanti adempimenti da portare a compimento». Non c’è tempo da perdere: «Il periodo che attraversiamo non consente pause nella determinazione degli interventi per contrastare la crisi economica e sociale e in particolare l’aumento dell’inflazione che comporta pesanti conseguenze per famiglie e imprese».
Il lavoro prima del voto – In attesa del voto anticipato il lavoro dell’Esecutivo andrà avanti. «Il Governo incontra limitazioni nella sua attività, ma ha gli strumenti per operare in questi mesi prima che arrivi il nuovo esecutivo» ha spiegato Mattarella. E Mario Draghi, nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio, ha aggiunto: «Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato. In particolare, dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e al costo dell’energia. Dobbiamo portare avanti l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – anche per favorire il lavoro del Governo che ci succederà».
Infine, dallo stesso Consiglio dei Ministri, è spuntata la data delle elezioni: il 25 settembre. La campagna elettorale sarà piuttosto corta e si preannuncia rovente.