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STATI UNITI

14.04.2022 – 20:15

Un caso simile a quello di George Floyd sta facendo discutere. Un 26enne afroamericano è stato freddato da un poliziotto

LANSING – «Questa targa non corrisponde a quella intestata al veicolo». Negli Stati Uniti sta facendo discutere un nuovo caso, simile a quello di George Floyd, in cui un controllo stradale è finito con l’omicidio di un uomo afroamericano.

La mattina del quattro aprile Patrick Lyoya, 26 anni, si trovava a bordo della sua auto insieme a un’altra persona di cui non si conosce l’identità. Un poliziotto lo ha fermato per un controllo stradale. Il 26enne è sceso dall’auto. L’agente gli ha chiesto di tornare in auto, ma Lyoya si è rifiutato affermando di non capire quale fosse il problema. Al che, il poliziotto, di cui non è stata rilevata l’identità, ha sostenuto che la targa affissa al veicolo non fosse in regola e chiesto al conducente di mostrargli la sua licenza di guida. Quindi il 26enne ha aperto la portiera e chiesto al secondo passeggero di passargli i documenti.

A quel punto, le immagini riprese dalla bodycam dell’agente, dalla dashcam installata sull’auto di pattuglia e dal telefono della persona che si trovava ancora in auto, mostrano Lyoya chiudere la portiera, senza che gli sia stata passata la licenza, e iniziare a camminare molto lentamente. L’agente gli intima di fermarsi e lo prende per le spalle, cercando di farlo voltare. Il 26enne comincia a correre e il poliziotto lo insegue, tirando fuori il taser.

Lo placca al suolo, Lyoya riesce a rialzarsi e afferra il taser. «Lascialo», gli urla l’agente attivando la scossa, ma il 26enne non molla la presa. Cade a terra e l’agente gli sale sulla schiena, continuando a urlare di lasciare il taser. Lyoya cerca di rialzarsi. Quindi l’agente tira fuori la pistola e gli spara alla nuca. Uccidendolo.

In diverse città statunitensi il movimento Black Lives Matter sta animando le strade chiedendo giustizia. Da Grand Rapids, la città del Michigan in cui si sono svolti i fatti, il capo di dipartimento di polizia, Eric Winstrom, ha affermato che le indagini sono in corso e che i video sono tutti autentici. Toccherà al procuratore della contea di Kent stabilire se un’indagine penale dovrà essere aperta contro l’agente che ha sparato a Lyoya, che si trova ora in congedo retribuito, riferisce la Nbc.

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