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Feng Shui, ecco le piante “proibite”. Non si tratta tanto del fatto che queste piante possano essere dannose, o pericolose, quanto piuttosto del fatto che, secondo l’antica filosofia cinese l’energia e la loro capacità di trasmetterla sono un po’ diverse, e non così benefiche per l’equilibrio della nostra casa.

Nel caso di queste piante, che il Feng Shui consiglia di collocare all’esterno della casa, la loro caratteristica è che il loro “centro” è troppo forte e, invece di contribuire a portare energia positiva nella nostra casa, assorbono energia o, in altri casi, simboleggiano qualità negative che non vogliamo portare in casa. La cosa migliore da fare, secondo il Feng Shui, è coltivarle in giardino o posizionarle vicino alle finestre o alle porte all’ingresso, in modo che possano assorbire l’energia dall’esterno e non dall’interno della casa, così da non creare uno squilibrio nello spazio. Vi spieghiamo quali sono queste piante, e cosa fare se sono fra le vostre preferite.

Eva Bronzini / Pexels

Bonsai

Nella cultura giapponese, la coltivazione dei bonsai è un modo per praticare l’ascetismo, la meditazione, la pazienza e il controllo dell’attività mentale. È stata praticata per decenni, per i benefici che ha sulla salute mentale ed emotiva.

Tuttavia, per il Feng Shui i bonsai sono piante che sono state manipolate e per questo motivo la loro energia è stata alterata. Per il Feng Shui un bonsai simboleggia limitazioni, torsioni e ostacoli, e tutto questo si trasferisce nella vita emotiva e professionale, e si ripercuote sull’economia e su altri aspetti della nostra vita, visto che la presenza del bonsai influisce sull’equilibrio dell’energia di tutta la casa, alterandola e limitandola. I bonsai sono molto belli, ma per il Feng Shui non è consigliabile averli in casa.