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12 mar 2023 – 09:13 Aggiornamento

«Il presidente Trump ha sbagliato. Non avevo il diritto di ribaltare le elezioni»

Il duro rimprovero di Mike Pence in occasione di un discorso a Washington

WASHINGTON – L’ex vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ha espresso sabato sera quello che è finora il più duro rimprovero nei confronti di Donald Trump, in relazione all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. «Il presidente Trump ha sbagliato. Non avevo il diritto di ribaltare le elezioni. E le sue parole sconsiderate hanno messo in pericolo la mia famiglia e tutti al Campidoglio quel giorno. E so che la storia riterrà responsabile Donald Trump».

Pence ha pronunciato queste frasi nel corso della cena Gridiron, un evento organizzato da una delle più prestigiose organizzazioni giornalistiche a Washington. Gli ospiti sono sempre di primissimo livello: quest’anno, oltre a Pence, c’erano il segretario di Stato Antony Blinken e il governatore del New Jersey Phil Murphy. La cena Gridiron è solitamente un evento scherzoso, spiega il Washington Post: è presente una banda e non mancano mai le canzoni parodistiche e le scenette satiriche. Il fatto che le telecamere non siano ammesse è di aiuto, spiega il quotidiano della capitale.

Anche i politici presenti si prestano a battute, e anche Pence si è lanciato in scherzi sull’ex inquilino della Casa Bianca. «Una volta ho invitato il presidente Trump a studiare la Bibbia. Gli sono piaciuti molto i passaggi sulla punizione e la morte dei tuoi nemici. Come ha detto lui, ‘Sai Mike, ci sono delle cose davvero buone qui’». Pence ha scherzato anche sulla potenziale corsa alla presidenza nel 2024. «Sosterrò con tutto il cuore e senza riserve il candidato repubblicano alla presidenza nel 2024. Se sarò io».

Quando ha toccato l’argomento di Capitol Hill, però, Pence si è fatto serio. «Il popolo americano ha il diritto di sapere cosa è successo al Campidoglio il 6 gennaio. Quello che è successo quel giorno è stato un disonore, e ritrarre la cosa in qualsiasi altro modo si fa beffe della decenza».