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Il bilancio supera le 38mila vittime ma «raddoppierà»

Oltre alla triste conta, è di poco fa la notizia di un 12enne salvo dopo 182 ore sotto le macerie. 100 arresti intanto per gli abusi edilizi

ANKARA – È una triste e drammatica conta quella delle vittime del terremoto di magnitudo 7.8 che, lo scorso sei febbraio, ha sconvolto il mondo, devastando Turchia e Siria. Il bilancio è impressionante: 38.905 morti. Nello specifico, i decessi in Turchia ammontano a 29.605, in Siria a circa 9.300. Ma la il numero delle vittime «continuerà a crescere», ha dichiarato Rick Brennan, responsabile regionale emergenze dell’Oms, in conferenza stampa oggi a Damasco. 

La triste previsione – Il funzionario Onu Martin Griffiths, riferendosi al bilancio provvisorio dei morti, ha però detto: «Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie. Ma sono sicuro che raddoppierà o andrà oltre».

Arresti nell’edilizia – Prosegue intanto l’inchiesta turca relativa alla violazione delle norme sull’edilizia: salgono a 100 gli arresti di imprenditori edili in dieci province colpite dalle scosse. Tra questi, l’arresto che fa più rumore è quello di Mehmet Yasar Coskun, reo di aver edificato una lussuosa palazzina – 250 appartamenti su dodici piani – raso al suolo nella provincia di Hatay. L’uomo è stato fermato lo scorso venerdì, mentre cercava di scappare in Montenegro dall’aeroporto di Istanbul.

I salvataggi di due bambini – Due i salvataggi che in queste ore danno un lieve conforto, soprattutto ai soccorritori impegnati negli scavi e nelle ricerche: un 12enne di nome Kaan messo in salvo dopo 182 ore sotto le maceri e un bimbo di sette mesi tratto in salvo dopo 140 ore. Entrambi nella provincia meridionale turca di Hatay. Ma è la disperazione a regnare sopra le macerie.