Gruppo Wagner in crisi, nessuno vuole più arruolarsi
Il reclutamento dei mercenari nei carceri russi è cessato. Il “cuoco di Putin” conferma le difficoltà del corpo d’élite.
MOSCA – Assassini, spietati e violenti, dall’inizio dell’invasione russa i mercenari dei gruppo Wagner hanno costruito una reputazione basata sulla paura. Il corpo d’élite dispiegato nel Donbass e nel Lugansk è stato responsabile dei pochi successi russi in Ucraina. Dopo la conquista di Soledar il gruppo sta guidando ora l’assalto alla vicina Bakhmut.
Il reclutamento di prigionieri russi era iniziato durante la scorsa estate. Una campagna che aveva portato nelle file del gruppo migliaia di detenuti. Secondo un’indagine americana sui circa 50mila combattenti dispiegati in Ucraina, almeno 40mila provengono dalle carceri. Molti dei quali non hanno più fatto ritorno. La percentuale di morti altissima testimonia quanto ammesso dal disertore fuggito in Norvegia: «Siamo carne da macello».