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Sicilia: gli anni Cinquanta protagonisti

In un palazzo di inizio 1800 nel centro di Ragusa Studio Gum, ovvero gli architetti Valentina Giampiccolo e Giuseppe Minaldi, partner nel lavoro e nella vita, hanno scelto di trasferire tutto: la loro vita, appunto, e il loro lavoro. Qui disegnano progetti nuovi e di riqualificazione (la loro specialità). Qui, soprattutto, portano – sarebbe più azzeccato dire accumulano – oggetti, arredi, opere che scovano in giro per mercatini antiquari o che ricevono da amici artisti. Un mix eclettico e colorato, che ha una fortissima, duplice identità: la Sicilia e gli anni 50/60. «Siamo entrambi dei grandi accumulatori, la casa è piena degli oggetti che troviamo in giro per la Sicilia e per il mondo, che vanno ad aggiungersi a tutto quello che abbiamo per il nostro lavoro: plastici, riviste, libri, quadri, musica… È un grande bazaar», dice Valentina.

L’intervento “archeologico”

L’appartamento, 185 metri quadrati distribuiti tra living, studio, due camere da letto, cucina e bagno, ha conservato sia la partizione sia molti degli elementi originali. «Che però non sono del XIX secolo, bensì degli anni Cinquanta, quando il palazzo fu ristrutturato. Un’epoca che a noi piace molto», continua l’architetta. Originali quindi le piastrelle colorate in bagno, in cucina e in camera da letto, così come tutte le altre pavimentazioni, in un intervento che Studio GUM definisce “archeologico”. «In questa casa in Sicilia, e in ogni nostro progetto, vogliamo portare alla luce tutto il bello nascosto dal tempo. Il nostro linguaggio prende sempre spunto dal luogo in cui siamo, dalla sua storia, ma in chiave contemporanea». In perfetta coerenza con questa filosofia, anche la ricerca di arredi e oggetti che valorizzino gli spazi, dal mobile da ufficio anni ’40 all’ingresso, alla poltrona di velluto in camera da letto. E poi c’è l’arte, tanta, colorata, quasi sempre locale, che abita le stanze. E gli acquisti sentimentali, come il grande cane di terracotta che accoglie gli ospiti in soggiorno. «L’avevamo comprato da un rigattiere per un cliente che voleva metterlo all’ingresso del suo hotel. Ma ce ne siamo innamorati e l’abbiamo tenuto noi. Non potremmo più separarcene», racconta Valentina.

Pavimento originale in ceramica smaltata decorata, tavolo da lavoro in ferro e MDF nero di studio GUM, sedie di Marcel Breuer (Knoll), sopsensioni vintage. A parete: in alto a sinistra opera dell’artista Giovanna Brogna Sonnino, Offerings, vassoietto delle plastiche alla deriva. In basso a sinistra e al centro collage del graphic designer Enrico Gisan, a destra viso di donna con disco rosso: collage di Hugo Barros; sotto, fotografia in bianco e nero macchina da scrivere di Giovanna Brogna Sonnino; grafiche del graphic designer Carlo Scribano. Sul tavolo: pinocchio in gesso, opera del ceramista Alessandro Iudici. Sulla sedia, tessuto vintage degli anni 60. Foto Valentina Sommariva