Dentro Roma: la città eterna raccontata dalle immagini di Massimo Listri
Sarebbe – semplicemente – un elenco interminabile. È la sequenza di grandi maestri dell’obiettivo che hanno reso Roma immortale con le loro immagini, una città fotogenica come poche altre al mondo. Per rimanere in Italia impossibile non ricordare, tra gli altri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Mario Cresci, Roberto Koch.
Ora, a questo insigne parterre de rois, si aggiunge il talento e il genio di Massimo Listri, che impreziosisce con i suoi scatti Dentro Roma (440 pp., € 700), primo volume di una nuova collana edita da Treccani con il titolo “Grandi Città, Grandi Fotografi”.
Si tratta di un libro concepito come un racconto per immagini, un percorso nella Storia che offre un’esperienza estetica della città attraverso lo sguardo di uno dei maggiori interpreti della fotografia d’architettura e d’interni. Raffinato collezionista di antichità, Listri affonda le radici della propria poetica nella “Città eterna”, luogo d’elezione della sua visione classica del mondo e dell’arte.
Mai come in questa occasione, le immagini di Listri ritraggono luoghi di grande fascino come interni silenziosi – vuoti -, illuminati da una luce perfetta che crea un’atmosfera surreale, ai limiti dell’idealizzazione. Perché il suo sguardo penetra i luoghi e li trasfigura, trasformandoli in “spazi dell’anima” uno diverso dall’altro. Nel rapporto fra estetizzazione e percezione, Listri celebra e cattura l’eternità che trascende le nozioni di spazio e di tempo, rendendo ogni soggetto attuale, oltre un passato già proteso verso il futuro.
Dentro Roma raccoglie 300 fotografie, metà delle quali inedite, realizzate per il volume Treccani. In doppia lingua (italiano e inglese) e curato da Cristina Renata Mazzantini, il libro esplora le varie tipologie di spazio attraverso la narrativa fotografica di Listri e le parole di ogni autore (Luigi Ficacci, Cardinal Gianfranco Ravasi, Barbara Jatta, Cesare Cunaccia, Marco Lodoli), restituendo in maniera corale la bellezza di Roma.
«Le trecento immagini non vengono presentate secondo un ordinamento cronologico o geografico: al contrario, impastano oltre venti secoli di storia e confondono la geolocalizzazione dell’errabondo obiettivo sulla mappa», spiega Mazzantini.
«I lettori perderanno il senso dell’orientamento spazio-temporale nel varcare la soglia dei palazzi istituzionali, nell’introdursi furtivamente nelle residenze nobiliari, nel girovagare nei templi del sapere, nello scoprire giardini segreti, lasciando ai particolari dei volti l’effetto sorpresa finale. Consiglio di non provare a recuperare il bandolo di questa matassa: meglio imparare da Listri a guardare le foto con il terzo occhio dell’arte».
Dentro Roma si articola in sei sezioni, tutte da scoprire.
Segni del classico
Celebra il mito di Roma, con immagini metafisiche che puntano alla suggestione simbolica. Nella monocromia che inneggia al bianco, ecco balenare lampi improvvisi di colore: il verde smeraldo a Palazzo Altemps, il blu cobalto al Quirinale, e il giallo oro a Palazzo Farnese. Ai Musei Vaticani e alla Centrale Montemartini la saturazione della palette accende gli sfondi ed esalta il candore delle silhouette in marmo e in gesso.
Palazzi del potere
Contiene immagini dominate da tinte che brillano in un mondo tonale plastico. Sono ritratti inediti degli interni delle principali sedi istituzionali e delle dimore aristocratiche: ritraggono una città opulenta, per due millenni al centro del potere. Accanto alla scala monumentale, che domina le prospettive del Salone dei Corazzieri o delle gallerie principesche, l’obiettivo di Listri esalta gli arredi raffinati e le atmosfere d’antan di salottini e studioli.
Spazi sacri
Sulla scia delle geometrie rinascimentali e dei vorticosi ritmi del Barocco, Listri si confronta con la spiritualità immortale dei capolavori della religiosità. Il dinamismo delle volte a costoloni e quello delle pareti modulate con profili che si sovrappongono, comunica, nella miracolosa armonia di equilibri azzardati, una magia soprannaturale.
Alcuni scatti condensano il glorioso vibrare nei secoli e insieme il mistero di questi spazi unici. Come nella penombra delle catacombe, delle cripte più antiche, o nei bagliori dorati delle cupole barocche.
Scrigni di cultura
Immagini sofisticate, preda dell’horror vacui e pervase da una pace inesprimibile. Un viaggio attraverso la conoscenza e il collezionismo, caratteristiche che per secoli hanno conferito all’Urbe un primato culturale. Per ritrarre i lavori di ebanisteria delle librerie più maestose, dalla Vaticana alla Casanatense, il grandangolo contrae e dilata, mentre l’obiettivo stupisce davanti alla teche di Palazzo Primoli o del Museo di Arte Sanitaria.
Paesaggi immaginati
Romantici, malinconici e pagani. Descrivono la commistione tra cultura e paesaggio laziale, elogiando il carattere pittoresco di una città-giardino ante-litteram. Negli sbiaditi soffitti affrescati, nei trompe l’oeil e negli intarsi, Listri rivela una natura inanimata, in bilico tra realtà e fantasia. Negli scatti en plein air, invece, l’artista fiorentino sembra voler “geometrizzare“ il caos, renderlo intellegibile. È il caso di Villa Medici o di Castelporziano, in cui l’obiettivo evidenzia lo straordinario mimetismo dei resti archeologici.
Volti di Roma
Anche se il ritratto ha dato il via alla sua carriera, oggi per Listri è assai difficile riprendere la figura umana. Senza però contraddirsi, l’artista coglie nel marmo e nel bronzo la vitalità dei romani. Nei volumi e nella ricchezza dell’ornato, risplendono i volti del Bernini, che conservano la fisionomia nobile e popolana. Dai meandri dell’architettura spiccano gli sguardi più penetranti: angelici o dannati, pervasi dall’attivismo, dal fatalismo o dall’estasi devozionale.