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A processo 5 militari russi che hanno abusato di bambini in Ucraina

Le vittime delle violenze sono bambini, donne, uomini e anziani con un’età che va dai 4 agli 85 anni

UCRAINA – «Donne segregate e stuprate per giorni, ma anche bambini, ragazzini e uomini che hanno vissuto un inferno senza via di fuga». Sono le testimonianze raccolte dalle vittime che hanno dovuto subire gravi violenze e che adesso finalmente potranno avere giustizia. 

E arrivano i primi processi per stupro da parte dei militari russi in Ucraina.

Sono cinque i sospettati del reato di violenza ai danni di bambini, donne, uomini e anziani.  Ma non solo, sono stati abusati anche ragazzi e ragazze con un’età, che va dai 4 agli 82 anni, secondo il rapporto di fine settembre della Commissione d’inchiesta internazionale indipendente con un’età, che va dai 4 agli 82 anni. Inoltre questi crimini sessuali commessi dai militari russi sono avvenuti in tutte le regioni dell’Ucraina liberata dagli invasori. 

Dalla sua il viceministro degli affari interni dell’Ucraina, Kateryna Pavlichenko, ha fatto sapere che «erano già stati aperti quarantatré procedimenti penali riguardanti i crimini sessuali degli invasori contro la popolazione civile».

E adesso sono stati incardinati in Ucraina i primi due processi per violenza sessuale ai danni di civili da parte dell’esercito russo. Al momento non sono stati dati ulteriori dettagli dal magistrato russo.

Da una prima ipotesi sembra che gli stupri e le violenze sessuali facciano parte di una “strategia militare” per togliere la dignità alle vittime e per «disumanizzarle» come confermato dalla rappresentante speciale delle Nazioni Unite, Pramila Patten, definendoli «casi orribili e violenze molto brutali». «Ci sono tutte le indicazioni», come ha più volte fatto sapere Patten, sullo stupro come «arma di guerra in Ucraina».

I primi casi di violenza si sono saputi a fine febbraio, dopo tre giorni dall’inizio del conflitto in Ucraina, esattamente il 24 febbraio. Infatti dall’inizio del conflitto, le Nazioni Unite parlano di oltre un centinaio di casi di stupro in Ucraina e il numero potrebbe aumentare sempre più, visto che la violenza sessuale è spesso nascosta per vergogna, oltre a essere il reato che viene meno denunciato per paura di non essere ascoltati né tanto meno creduti e nuovamente umiliati.

Non è però la prima volta che lo stupro viene utilizzato come “arma di guerra”. Purtroppo quest’arma è stata usata sul finire del ventesimo secolo anche in diversi conflitti come in Bosnia e in Congo: guerre che hanno sconvolto l’intero mondo per la sua ferocia. Un’arma per dare un’ulteriore umiliazione da infliggere agli sconfitti.

E un’altra preoccupazione che sta sempre più prendendo piede è per chi è riuscito a fuggire dal conflitto come donne, ragazze e bambini, che dopo aver subito una violenza, adesso si ritrovano vulnerabili con il problema della tratta degli esseri umani. 

Secondo gli ultimi dati da quando è iniziata la guerra, quasi otto milioni di ucraini, si sono rifugiati in tutta l’Europa.