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Cosa vedere a Torino e dintorni in un weekend

È stata più ribattezzata “capitale del contemporaneo”: soprattutto perché è un modello virtuoso che ha saputo fare della riqualificazione di ex-spazi a vocazione industriale dei musei all’avanguardia. E ha sposato un modello fortunato, da molti denominato “effetto Tate Modern, che ha trasformato l’archeologia industriale in una disciplina che a molto a che fare con la museografia più all’avanguardia. Anche per questo le istituzioni di Torino possono essere una fonte di ispirazione per architetti e progettisti, oltre che una meta imprenscindibile per gli appassionati d’arte. Le proposte tantissime: dai parchi all’aria aperta alle grandi collezioni private, senza dimenticare il ricchissimo e affascinate patrimonio storico sabaudo, che non smette di stupire per la sua allure senza tempo. E poi c’è l’archeologia, il museo egizio con i suoi “mille” reperti. Ecco casa vedere a Torino, vedere magari in un weekend, scegliendo con cura le destinazioni da mettere in agenda. 

Un capolavoro del barocco

La Reggia di Venaria, photo courtesy Reggia di Venaria/Consorzio Venaria.

Edificata come residenza di caccia di Carlo Emanuele II, la sua progettazione fu affidata ad Amedeo di Castellamonte, che fece del centrale Salone di Diana uno snodo ideale fra palazzo e giardini. Vittorio Amedeo II chiamò prima Michelangelo Garove e poi Filippo Juvarra, che costruì alcuni dei suoi capolavori architettonici: la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto e il complesso costituito dalla Scuderia Grande e dalla Citroniera; in seguito Benedetto Alfieri  realizzò il Rondò con le statue delle Stagioni. La Reggia è uno splendido esempio di residenza immersa nel paesaggio e vanta alcune delle più alte espressioni del Barocco. Nel 1997 è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Un giardino per l’arte contemporanea 

Giuseppe Penone, Biforcazione, courtesy Reggia di Venaria.

Storia antica e sensibilità contemporanea si incontrano nel Giardino delle Sculture Fluide di Giuseppe Penone, che si estende per tre ettari nel Parco basso dei Giardini della Reggia. Il complesso delle sculture è strutturato sul seicentesco Giardino delle Fontane che Amedeo di Castellamonte, primo architetto della Reggia, aveva ideato per i Giardini. Il dialogo con la natura, al centro dei lavori dell’artista, raggiunge qui il suo apice, con 14 opere che Penone ha creato tra il 2003 e il 2007. Il risultato? un luogo sensoriale dove i materiali utilizzati – alberi, marmo, acqua, bronzo, pietra e granito – siglano il passaggio da una scultura all’altra, in un continuo stato di fluidità, per scoprire le affinità che legano i mondi minerale, vegetale e umano.

Una casa per la Settima Arte

La galleria manifesti del Museo del cinema. Photo courtesy Museo del cinema.

Un passaggio obbligato per gli amanti del cinema: il Museo Nazionale del Cinema è tra i più importanti al mondo per la ricchezza del patrimonio e per i suoi allestimenti sempre caratterizzati della sperimentazione. Ospitato presso la Mole Antonelliana, simbolo di Torino, il Museo si sviluppa su più livelli con un andamento architettonico a spirale. Fra scenografie, manifesti e giochi di luce, il cinema riconquista fra queste mura il ruolo che gli spetta nella cultura contemporanea. Una visita al museo rivela i segreti nascosti dietro la macchina da presa e le fasi che precedono la realizzazione dei film. Tutto all’insegna dell’interattivà: dal teatro d’ombre fino alle prime lanterne magiche, per arrivare agli effetti speciali e alle magie della realtà virtuale.

Suggestioni d’Oriente 

Museo Egizio di Torino, Maschera funeraria di Merit, photo courtesy Museo Egizio.

Ospitato in un palazzo barocco nel centro storico, fondato nel 1824, è il museo dedicato alla cultura e all’arte egizia più antico al mondo, considerato dagli studiosi il museo più importante dopo quello de Il Cairo. La straordinaria raccolta di statue, papiri, sarcofagi e oggetti di vita quotidiana offre al visitatore un viaggio nel tempo attraverso oltre 4.000 anni di Storia, Arte, Archeologia. Una destinazione da non perdere, insomma, per conoscere una delle civiltà più affascinanti del passato. Una curiosità: qualche anno fa il museo si è trasformato in set cinematografico Disney per il film Berni e il Giovane Faraone, circostanza non casuale considerata l’attività in questo campo della Film Commission Torino Piemonte.

Un Maestro del Novecento, Carlo Mollino

Casa Museo Carlo Mollino. Photo Brigitte Schindler, 2019.

Brigitte Schindler, 2019

Situato in una villa ottocentesca sul Po, è l’ultima abitazione “segreta” di Carlo Mollino, aperta al pubblico degli appassionati. Famoso nel capoluogo piemontese per il capolavoro architettonico del Teatro Regio e per l’edificio che ospita la Camera di Commercio di Torino, Carlo Mollino è stato docente alla Facoltà di Architettura, ha pubblicato libri di letteratura, un volume di critica fotografica, uno di tecnica sciistica, ha progettato un’auto da corsa e un aereo, eccellendo in ogni disciplina. Come designer ha progettato, fra gli altri, il tavolo “Reale” (1949), la lampada “Cadma” (1947) e la poltrona “Gilda” (1947), che anticipa il gusto hi-tech. In quasi tutte le sue opere traspare il suo interesse per la velocità e il movimento, mentre i suoi arredi sono noti per le linee sinuose che evocano la sensualità del corpo femminile, il soggetto preferito di Mollino fotografo.

Fucina di creatività 

Fondazione Merz. Photo Paolo Pellion.

Ex centrale termica Officine Lancia, la Fondazione Merz, inaugurata come centro d’arte contemporanea nel 2005, sorge in una ex-architettura industriale anni Trenta in Borgo San Paolo, quartiere interessato dagli interventi di riqualificazione urbanistica di Torino degli ultimi anni. Il progetto di restauro ha restituito alla struttura la semplicità dell’impianto con una lettura evocativa della sua funzione passata, ridefinendo gli spazi interni e tenendo conto delle nuove finalità culturali. Presieduta da Beatrice Merz, la Fondazione è nata e si è sviluppata in aperto contrasto al concetto di arte come monumento: oggi, infatti, interpreta il proprio ruolo “dinamico” di centrale energetica dell’arte con mostre, eventi, attività educative.

Il contemporaneo incontra la storia

Il Castello di Rivoli. Photo courtesy Castello di Rivoli.

Tra i primi musei d’arte contemporanea in Italia, il Castello di Rivoli (patrimonio dell’Umanita’ dell’UNESCO) apre i battenti come Museo d’Arte Contemporanea nel 1984. Anni dopo, nel 2000 anche l’edificio della Manica Lunga, inizialmente nato per ospitare la pinacoteca di Carlo Emanuele I, torna allo splendore originario. Oggi questo luogo magico immerso sulle alture che sovrastano la città di Torino, ospita una collezione permanente con artisti di fama internazionale (da Maurizio Cattelan con Charlie don’t surf alla Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, da lavori di Giuseppe Penone a opere di Francesco Vezzoli, Mimmo Paladino, Yvonne Rainer e tanti altri), oltre a mostre temporanee dedicate alle ricerche di creativi del nostro tempo. In autunno, per i 30 anni di Artissima e in concomitanza con l’Art Week, presenterà una personale di Michelangelo Pistoletto, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio. Allestita negli spazi della Manica Lunga, comprende un’opera inedita site-specific e un percorso attraverso l’arte del grande artista biellese classe 1933. 

Collezione Cerruti, photo courtesy Fondazione Cerruti.

Dalla fine degli anni Sessanta (e fino al 2014) l’imprenditore e collezionista Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015) ha raccolto e riunito opere d’arte, arredi e oggetti di altissima qualità. Nel 1961 Cerruti acquista un terreno a Rivoli, alle spalle della Manica Lunga del Castello – all’epoca in rovina – per costruirvi una villa in stile provenzale, parzialmente ristrutturata negli anni 80, che potesse ospitare anche le sue collezioni. Tra il 2016 e il 2018 questa suggestiva dimora viene ristrutturata su progetto degli studi di architettura Baietto Battiato Bianco e Con3Studio e la collezione aperta al pubblico, grazie a un accordo stipulato con il Castello di Rivoli. Tra gli artisti: Magritte, De Chirico, Klee, Licini, Modigliani, Burri, Dubuffet, oltre a capolavori di ebanisteria del Piffetti. 

L’avanguardia del XXI secolo? È natura viva

Dominique Gonzalez-Foerster, Trèfle. Photo courtesy Parco Arte Vivente.

Parola d’ordine: all’avanguardia. Il Parco Arte Vivente è un Centro sperimentale d’arte contemporanea, ideato dall’artista Piero Gilardi (chi non conosce i suoi “Tappeti-Natura” che evocano scenari naturali?) e diretto da Enrico Bonanate. Comprende un sito espositivo outdoor e un museo interattivo, luogo d’incontro tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia, pubblico e artisti. Dopo l’inaugurazione nel 2006 della prima installazione ambientale, Trèfle di Dominique Gonzalez-Foerster, il Parco Arte Vivente ospita dal 2008 nell’area verde (23 mila metri quadrati in un’area ex-industriale) installazioni permanenti e semi-permanenti di artisti contemporanei. Tra gli autori: collettivo Terra Terra, Frame Works, Critical Art Ensemble, Luigi Mainolfi, Piero Gilardi. Da segnalare anche Jardin Mandala, progettato dal paesaggista Gilles Clément (2010). Tra le mostre in corso, “Tierra” (fino al 26 febbraio) personale dell’artista gualtemalteca Regina Jose Galindo, che da oltre 20 anni esplora temi di giustizia sociale. 

Una collezione d’eccellenza

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Photo Dario Rosso, 2011 © MuseoTorino.

Costruita ex novo in un quartiere che testimonia i trascorsi industriali della città, è stata inaugurata nel 2002 per volontà di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, sua Presidente e mecenate culturale. Disegnata dall’architetto Claudio Silvestrin, sorge di fronte a un giardino pubblico dove nel 2021 è nato il “Bosco delle artiste”, spazio dedicato alla cittadinanza e alle attività dell’istituzione, promosso nell’ambito del progetto weTree e sostenuto dalla Città di Torino. Fulcro della raccolta – che traccia una panoramica delle tendenze più significative dell’arte del nostro tempo -, è la collezione riunita in trent’anni dalla sua fondatrice, una delle più famose e prestigiose collezioni italiane di contemporaneo, con artisti quali Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Josh Kline, Rudolf Stingel.