Stile massimalista, colori intensi, materiali preziosi in una magnifica e accogliente dimora nell’Upstate New York in cui padroni di casa vogliono rivivere i bei tempi andati. George Abbott e Michael Lupo sentivano la mancanza di quell’atmosfera “da casa dello studente dei vent’anni e del tempo passato con gli amici” quando hanno deciso di comprare una casa nella Hudson Valley, a nord di New York. “Durante il primo lockdown, abbiamo vissuto in affitto con gli amici e ci siamo divertiti moltissimo tutti insieme”, racconta Abbott. “È stato così bello che abbiamo pensato: ‘E se comprassimo una casa per ospitare gli amici e fare pigiama party anche adesso che siamo più grandi?’”. Non ci è voluto molto prima che trovassero, e si innamorassero, di una casa del 1859 in stile Greek Revival, situata in un proprietà di circa 10 ettari a Germantown. Abbott e Lupo hanno preso in mano la situazione quando si è trattato di decidere come avrebbero usato la nuova casa: oltre a essere un luogo in cui accogliere gli amici, hanno immaginato che lo spazio sarebbe servito anche come retreat per organizzazioni e artisti queer e BIPOC.
E così si sono rivolti a Nina Garbiras, fondatrice di FIG NYC, per occuparsi della ristrutturazione e del design della nuova casa. Abbott e Lupo sono stati subito attratti dallo stile di Garbiras, “mai ripetersi due volte”, e Garbiras si è dimostrata entusiasta di quello che la coppia immaginava per la casa. Non ci è voluto molto, quindi, perché nascesse una collaborazione.
Abbott e Lupo desideravano creare qualcosa di lussuoso e opulento, in antitesi con gli appartamenti minimalisti di New York in cui avevano vissuto negli ultimi dieci anni. “Volevamo creare un ambiente che fosse in equilibrio tra l’anticonformismo e l’eleganza, il calore e la raffinatezza, e che tendesse decisamente verso un mood decadente”, spiega Garbiras. “Desideravano che instaurassi un dialogo tra la casa in stile Greek Revival, più raffinata, e il terreno, lo stagno e la fattoria, più naturalistici, più selvaggi, perfino incolti”.
Il vecchio soggiorno, che Abbott definisce come una “delle stanze più brutte della casa”, è diventato il punto di partenza dell’intero progetto. La stanza aveva una disposizione bizzarra e un camino molto grande, che la coppia era pronta a eliminare, ma Garbiras ha insistito sul fatto che questi limiti potevano rappresentare, invece, un’opportunità e che c’era un modo perché le cose funzionassero: “È l’unico camino funzionante della casa, e mi sembrava un peccato eliminarlo, soprattutto quassù dove in inverno fa freddo”, ha detto.