Teorie del complotto e fake news, presidenziali al veleno in Brasile

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Fonte Patrizia Antonini (ANSA)

Teorie del complotto e fake news, presidenziali al veleno in Brasile

I sostenitori di Bolsonaro stanno inondando i social di messaggi che mettono in guardia su possibili frodi elettorali.

BRASILIA – In vista delle presidenziali in Brasile, in una campagna elettorale al veleno, infarcita di fake news, denunce reciproche e confronti muscolari, non poteva mancare la narrativa del complotto.

«Ci impegniamo per la vittoria di Bolsonaro. Ma sarà difficile, perché gli hacker manipoleranno il sistema elettorale elettronico», racconta Ubiratan. A San Paolo basta fare due chiacchiere con gli autisti di Uber, per capire cosa si agiti nella pancia dei sostenitori del presidente di destra (Pl), in corsa per la rielezione contro Ignazio Lula da Silva (Pt).

L’ultimo filone si concentra sulla permeabilità del voto elettronico, «inaffidabile» secondo i Bolsonaro boys, che proiettano i timori di hacker pronti a truccare i risultati e cambiare il destino del Paese. Il tema è all’ordine del giorno sui social, e dilaga nei gruppi su Telegram, in una sorta di déjà-vu – secondo gli osservatori politici – simile a quanto accaduto al confronto elettorale Usa, tra Donald Trump e Joe Biden.

D’altra parte proprio Steve Bannon, ideologo della destra radicale populista, (ispiratore di Eduardo Bolsonaro, a capo della macchina per la propaganda elettorale del padre), e già stratega dell’ex presidente degli Stati Uniti, in un’intervista alla Bbc, ha definito le elezioni in Brasile «uno scontro testa a testa tra due politici carismatici di statura globale». «Una delle elezioni più intense e drammatiche del 21mo secolo».

Una campagna al vetriolo che si gioca in entrambe i campi, dove le demonizzazioni promosse dai sostenitori di Lula contro l’avversario di destra non sono da meno.

Nelle ultime ore, ad esempio, la giudice del Tribunale superiore elettorale, Carmen Lucia – decisamente alle prese con un superlavoro in questi ultimi giorni – ha disposto l’oscuramento del sito ‘bolsonaro.com.br’, che raccoglie critiche contro il presidente in carica, paragonandolo a Hitler. Un’iniziativa subdola, che può ingannare facilmente gli elettori, ha spiegato il magistrato, dato che il sito porta «un indirizzo elettronico con lo stesso nome» di Bolsonaro.

E nelle due settimane da qui al 2 ottobre c’è chi scommette che i colpi di scena non mancheranno, anche in termini di sondaggi, tanto per creare una confusione di sottofondo e disorientare gli indecisi.

Un nuovo rilevamento condotto da Paraná Pesquisa vede tra l’altro Lula e Bolsonaro in pareggio tecnico nelle intenzioni di voto. Una novità, dato che i rilevamenti dei principali istituti di statistica hanno finora mostrato l’ex presidente di sinistra in netto vantaggio sull’attuale capo dello Stato di destra.

Nella proiezione di Paraná Pesquisa, Lula ottiene il 40,1% delle preferenze contro il 36,4% di Bolsonaro. Considerando il margine di errore di 2,2 punti percentuali, i due sono praticamente alla pari. Diversa la situazione evidenziata invece dal sondaggio Genial/Quaest: in questo caso Lula è in vantaggio di dieci punti, al 44% (due punti in più rispetto al rilevamento della scorsa settimana), mentre Bolsonaro è stabile al 34%.

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