Maserati, il tridente rosso del lusso su strada

maserati,-il-tridente-rosso-del-lusso-su-strada
Spread the love

L’auto che tutti vogliono avere: oggi sfrecciamo sulle strada del mondo a bordo dei modelli Maserati che hanno fatto la storia del mondo del lusso su quattro ruote.

Più di una semplice macchina, uno status symbol a cinque stelle.

Maserati: storia di tre fratelli e della loro passione

La storia della Maserati comincia oltre cento anni fa e comincia da un uomo, Alfieri Maserati, fondatore dell’omonima casa automobilistica. Alfieri nacque a Voghera nel 1887 e cominciò a lavorare nel mondo della meccanica a soli 12 anni, in un fabbrica di biciclette. Tre anni dopo venne assunto presso la Isotta Fraschini, storica casa automobilistica milanese.

La storia di Maserati è la storia della carriera di un uomo che viaggia per il mondo: viene promosso capotecnico prima a Buenos Aires, poi a Londra e infine a Bologna. Nel 1914 Alfieri Maserati, Ernesto Maserati ed Ettore Maserati diventano i Fratelli Maserati, fondando la “Società omonima Officine Alfieri Maserati”.

L’1 dicembre 1914 nasce la fabbrica Maserati: inizialmente, però, la produzione Maserati si limitava a fornire propulsori per l’Isotta Fraschini e la Diatto, società storiche. Durante la guerra venne fondata la “Fabbrica Candele Maserati”, che produceva un’innovativa candela di accensione brevettata proprio da Alfieri.

Cominciarono ad arrivare le prime vittorie sportive grazie alla vettura composta da un telaio Isotta Fraschini e da un motore Hispano-Suiza di derivazione aeronautica. Ma dobbiamo aspettare il 1926 per vedere prodotta la prima vettura Maserati, la “Tipo 26”. Poi arrivarono la “V4”, la “4CTR” e la “8C 2500”. La vittoria ai mondiali di F1 arriva con Fangio nel 1954 e nel 1957. Troppo elevati i costi del mondo delle corse e così la produzione di concentra sulle vetture sportive di alta qualità. 

Maserati logo: storia e significato

Lo stemma della Maserati è caratterizzato da un tridente rosso su fondo bianco e dalla scritta in maiuscolo “Maserati” su fondo blu. Il tridente simboleggia la famosa statua di Nettuno che si trova in Piazza Maggiore a Bologna. Il rosso e il blu sono rappresentativi della città di Bologna.

Il logo nacque nel 1926 come simbolo della Tipo 26, macchina pilotata dallo stesso Alfieri Maserati. A realizzare lo stemma fu un altro dei fratelli, Mario, appassionato di arte e non di motori. 

Modelli famosi Maserati: le auto più celebri

Maserati, modelli più importanti che hanno fatto la storia? Scopriamoli insieme

Maserati Alfieri

Questa vettura, prodotta nel 2014, rappresenta l’omaggio al fondatore del marchio ed è ispirata ad una delle auto più iconiche di tutti i tempi: la Maserati A6 GCS Berlinetta del 1954 disegnata da Pininfarina.

Maserati Alfieri

Maserati A6 GCS Berlinetta

Eletta “Maserati of the Century”, è indubbiamente la Maserati più bella mai prodotta, nata da una costola della A6 CS da competizione. Tutti rimasero a bocca aperta al Salone di Torino quando videro questa meraviglia con carrozzeria blu scuro con tetto azzurro. Fu la prima Berlinetta vinse il Concorso Internazionale di Eleganza di Roma.

Maserati A6 GCS Berlinetta

Maserati Quattroporte

Berlina prodotta dal 1963 e caratterizzata da un imponente cofano motore. Elegante, con diversi dettagli estetici che la rendono un simbolo del Tridente: l’abitacolo è accogliente e lussuoso. A fare la differenza sono i rivestimenti in pelle, realizzati secondo le indicazioni del sapiente artigianato italiano.

Maserati Quattroporte

Maserati Merak

Maserati, modelli particolarmente raffinati? Ecco un vero e proprio gioiellino prodotto tra il 1972 e il 1982. Venne progettata nel momento in cui Citroën assunse il comando del marchio chiedendo agli ingegneri una vettura piccola ed elegante, per concorrere con la Dino Ferrari GT4 e la Lamborghini Urraco.

Maserati Merak

Maserati Ghibli V8

Una supercar che ha fatto la storia e che merita un suo posto nel Museo Maserati. Fu progettata da Giorgetto Giugiaro in sostituzione della vecchia Maserati Mistral e fu presentata per la prima volta dalla Carrozzeria Ghia in occasione del Salone dell’Automobile di Torino del 1966. Si tratta di una coupè 2+2, diretta concorrente di Lamborghini Miura e Ferrari Daytona.

Maserati Ghibli V8

Maserati Mistral Spyder

Quest’auto fu presentata in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra del 1964. La nuova Maserati dell’epoca ottenne subito un grande successo, premiata soprattutto per le linee eleganti frutte della sapiente progettazione di Giovanni Michelotti, mentre la carrozzeria era stata realizzata da Vignale. Ne furono prodotti solo 125 esemplari, di cui solo 11 con il rarissimo Hard Top.

Maserati Tipo 107

Una Maserati che ha conquistato il mondo delle celebrità: se ne innamorarono Ranieri di Monaco e l’Aga Khan. Fu presentata per la prima volta al Salone di Torino del 1963 e sovvertì tutte le regole, non trattandosi né di una granturismo, né di un modello da competizione. Si può dire che questa vettura inaugurò il filone della berlina sportiva. 

Maserati Tipo 60 Birdcage

Tutto ruota intorno al telaio progettato da Giulio Alfieri, fatto di un traliccio di una moltitudine di piccoli tubi d’alluminio che somiglia ad una gabbia per uccellini (da qui il nome dell’auto). Costruita nelle due cilindrate di 2000 e 2890 cc, vinse nel 1960, con Moss-Gurney, e nel 1961, con Casdner-Gregory, la 1000 km del Nurburgring, la corsa più adatta a misurare le qualità dinamiche di una vettura.

Maserati Tipo 60 Birdcage

Maserati 3500 GT coupè

Fu presentata nel 1957, disegnata da Giovanni Michelotti e prodotta dalla Carrozzeria Vignale. La versione spider nacque a partire dal telaio della coupé accorciato e presentata al Salone di Torino del 1959.

Maserati 3500 GT coupè

Maserati Bora

Un’automobile presentata al Salone dell’Automobile di Ginevra del 1971, coupè disegnato da Giorgetto Giugiaro, con il V8 in posizione centrale. 

Maserati Bora

Eleganti automobili, capolavori di ingegneria meccanica da vivere più che da guidare. Cosa desidera chi ama il lusso e le berline sportive? Una Maserati, ovvio!

Exit mobile version